Dopo il contatto in Austria tra Max Verstappen e Lando Norris, diverse sono state le critiche abbattutesi contro il pilota olandese, accusato di eccessiva aggressività e scorrettezza in pista. Questa visione dei fatti non è però condivisa da Alain Prost. L’ex pilota francese, che di corse ne sa, non concorda con chi vorrebbe la testa del talento orange, affermando che le sue gesta in pista non sono scorrette e certamente non dissimili da quelle dei campioni di un tempo.
Alain Prost difende Verstappen: “Max pilota duro, ma è questo che lo rende forte”
Allo scorso Gran Premio d’Austria, l’incidente tra Max Verstappen e Lando Norris ha suscitato una sproporzionata onda di reazioni. Al pilota olandese, considerato principale responsabile del contatto, è stata comminata una penalità di 10 secondi, da molti però giudicata insufficiente. Verstappen è stato infatti accusato di eccessiva aggressività e scorrettezza in pista che, secondo alcuni, si palesano ogni qual volta il campione non dispone di un mezzo dominante.
Alain Prost non è decisamente di questo avviso. Intervistato dall’Equipe, il quattro volte campione del mondo si è infatti espresso a favore di Verstappen, difendendolo dalle accuse. Per il francese, non vi è stato nulla di scorretto nell’episodio, che non esita a definire un semplice incidente di gara. “Non credo che ci sia stato un aggressore e una vittima. Sono d’accordo con il verdetto che Max sia stato il principale responsabile. È stato penalizzato, ma credo che si sia trattato soprattutto di uno sfortunato incidente di gara. Verstappen si è spostato leggermente a sinistra, ma non credo che il contatto sia stato intenzionale. Si tratta di pochi centimetri e anche Lando avrebbe potuto spostarsi di qualche centimetro e andare sopra i cordoli“.
Secondo Prost, la difesa di Verstappen non è andata oltre il limite, ma è semplicemente figlia di un’aggressività che lo accomuna ai grandi campioni del passato. “Le penalità non dovrebbero essere comminate in base alla reputazione, ma ai fatti. Non è così strano che si cerchi di chiudere il gap a sinistra quando la curva successiva va a destra. È così che si impedisce a qualcuno di superarti e questo accade da quando esistono le corse. Sì, Max è un pilota molto duro. Questo è nel suo DNA e non cambierà. Ma questo lo rende anche così forte e non dovrebbe pagare il prezzo della sua immagine di duro. Ayrton Senna e Michael Schumacher avevano la stessa reputazione di piloti aggressivi“.
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