Il Ruanda si propone come nuovo paese ospitante per un GP, offrendo l'opportunità di riportare la Formula 1 in Africa dopo anni di assenza.

La Formula 1, dopo più di trent’anni, potrebbe tornare a correre in Africa: il Ruanda ha messo sul tavolo un’offerta seria, che Stefano Domenicali e i vertici della F1 stanno valutando. Se la proposta dovesse concretizzarsi, il grande Circus allargherebbe ulteriormente i suoi confini.

Formula 1 di nuovo in Africa: il Ruanda si candida

La Formula 1 potrebbe tornare in Africa dopo più di trent’anni, data la proposta avanzata dal Ruanda. L’ultimo Gran Premio avuto luogo nel Continente Nero è stato a Kyalami, in Sudafrica, dove si è corso l’ultima volta nel 1993. La candidatura del Ruanda come nuovo paese ospitante per un GP ha interessato Stefano Domenicali, CEO della Formula 1. I vertici del Circus hanno infatti programmato dei colloqui con i rappresentanti del Ruanda il mese prossimo.

L’inclusione del Ruanda nel calendario di F1 sarebbe un altro traguardo per Liberty Media, da sempre interessata a rendere il Campionato Mondiale davvero mondiale. Il paese dell’Africa orientale, negli ultimi anni, ha mostrato un crescente interesse per il mondo del Motorsport, con i rappresentanti del Rwanda Development Board che quest’anno si sono recati al Gran Premio di Monaco per incontrare la FIA. Inoltre, a dicembre, il Ruanda ospiterà l’Annual General Assembly (Assemblea Generale Annuale) della FIA e la Prize Giving Ceremony (Cerimonia di premiazione) nella sua capitale Kigali.

Ruanda Africa Formula 1
Photo Credit: F1 X

Stefano Domenicali, in un’intervista esclusiva di Autosport, ha parlato della questione, senza nascondere il suo orgoglio per l’interesse di cui gode, al giorno d’oggi, la Formula 1:

“Sono seri e hanno presentato un buon piano. A fine settembre avremo un incontro con loro. Si tratta di un progetto che potrebbe diventare permanente. Vogliamo portare la Formula 1 in Africa, ma è fondamentale avere il giusto investimento, un piano strategico solido e scegliere il momento opportuno. Dobbiamo anche garantire che ci sia un’accoglienza adeguata, dato che loro hanno altre priorità. Fino al 2020, il numero di paesi interessati ad entrare in F1 non era così alto. Oggi la situazione è diversa, con molte nazioni interessate, e possiamo collaborare con tutte loro. Anche se non prevedo cambiamenti significativi a breve termine, con un numero di gare che dovrebbe rimanere stabile a 24, nei prossimi due mesi dovremo discutere di cosa succederà nel 2026, 2027 e 2028, considerando le numerose opzioni a disposizione” – Stefano Domenicali.

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Alessandra Mottadelli

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