Casey Stoner è convinto che con l’introduzione del nuovo regolamento nel 2027 Ducati avrà la possibilità di implementare ulteriormente il suo Dominio e che lo sviluppo tecnologico avrà la meglio sulla guida del pilota: “Non stiamo guardando un campionato che mette in mostra il talento, stiamo guardando un campionato dove gli ingegneri stanno cercando di togliere i piloti dalla guida“.
Stoner contro gli ingegneri: “Mi sembra siano delle auto di F1 con due ruote”
Il nuovo regolamento in vigore dal 2027 rimescolerà le carte in tavola e livellerà gli equilibri? Casey Stoner, che ancora una volta dice la sua, è pessimista. L’ex pilota è convinto che le regole della MotoGP del 2027 aumenteranno ulteriormente il gap tecnico della Ducati rispetto alle competitors. Da tre stagioni la Casa di Borgo Panigale non ha rivali, tanto da far parlare di Mondiale “monomarca”, con otto moto in pista. Dal prossimo anno vedremo due Ducati in meno, dopo il passaggio di Pramac a Yamaha, ma non sarà ancora abbastanza per rivedere le M1 in zona podio.
Stoner, che vinse il primo titolo MotoGP per la Ducati nel lontano 2007, ritiene che il costruttore italiano continuerà ad avere un certo vantaggio anche con i nuovi regolamenti. “Penso che la Ducati stia fondamentalmente cercando di far sì che quelle regole vengano nuovamente implementate“, ha affermato parlando con Neil Hodgson nel podcast ‘Ducati Diaries’. “Sanno che avranno un vantaggio in quella situazione. Se ci pensi, se hai già molta potenza, il divario sarà maggiore quando passerai a un motore [di cilindrata] più piccolo. Per loro, quel divario sarà ancora più grande di quanto non sia adesso“.
Secondo il pilota australiano le zone di frenata si ridurranno, quindi “ci saranno meno possibilità di sorpasso“. Apprezza la scelta di regolamento come la rimozione dei dispositivi holeshot in marcia, ma boccia altre norme che non aiutano a ridurre l’avanzata tecnologica troppo repentina. “Mi sembra ancora che siano delle auto di Formula 1 con due ruote“, ha detto il due volte campione del mondo MotoGP. “Abbiamo il controllo della trazione, il controllo dell’impennata e tutto ciò che la Formula 1 non ha. Capisco che le moto debbano progredire tecnicamente, fino a un certo punto. Ma c’è un punto in cui tutto questo deve fermarsi“.
Il talento dei piloti viene messo in secondo piano: “Non voglio qualcosa che sia facile da guidare, voglio moto che siano difficili da guidare. Quando quel livello di aderenza scompare, quando è più difficile da guidare, allora inizia a vedere di cosa sono capaci le persone. Al momento, non stiamo guardando un campionato che mette in mostra il talento, stiamo guardando un campionato dove gli ingegneri stanno cercando di togliere i piloti dalla guida. Vogliono arrivare al punto in cui possono mettere praticamente qualsiasi pilota (in sella) e saranno in qualche modo competitivi“. – Ha concluso Stoner
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