Il GP d’Italia ha confermato, ancora una volta, una Red Bull che sembra essere in calo rispetto agli avversari, argomento che abbiamo affrontato insieme a Fabiano Vandone nella nostra ultima puntata di Paddock GP. Come spiegatoci in esclusiva, il problema non ha nulla a che vedere con le voci inerenti alla frenata asimmetrica.
Calo Red Bull, Vandone: “Loro fermi mentre gli altri vanno avanti”
Il sesto posto di Verstappen e l’ottavo di Perez a Monza hanno messo ancora in evidenza un calo da parte della Red Bull, tema che Fabiano Vandone ha trattato ospite nel nostro Paddock GP. Più che un passo indietro infatti la RB20 sembra esserci bloccata a livello di sviluppi, cosa che invece non hanno fatto i team rivali come McLaren, Mercedes e Ferrari.
“A Monza abbiamo visto una Red Bull che è arrivata dietro; uno dei peggiori risultati senza problemi della RB20.Monza è una pista anomala, che ha solo 6 curve. Rispetto alle 13-15 delle altre piste, il margine di miglioramento che ci può mettere il pilota che fa la differenza, Verstappen, è nullo. O comunque molto minore rispetto ad altri tracciati. A Monza il potenziale di Verstappen si dimezza e questo stacca la Red Bull; è una pista che ci ha fatto vedere qual è davvero il ritardo della Red Bull“. – Fabiano Vandone
“La chiave di lettura però non è “perché Red Bull sta finendo indietro”. La Red Bull è ferma, non ha margine di sviluppo; sono gli altri che stanno andando avanti. Nelle prossime gare infatti non vedremo grosse differenze con Monza e questo è dovuto al fatto che team come Mercedes, McLaren e Ferrari migliorano mentre Red Bull resta allo stesso punto”. – Fabiano Vandone
Red Bull in crisi: la spiegazione di Fabiano Vandone
Fin dai primi segnali di calo, giunti nel GP di Miami, qualcosa è sembrato non funzionare a Milton Keynes. Nonostante gli aggiornamenti non mancassero, le prestazioni della RB20 sono apparse sempre meno competitive se confrontate, soprattutto, a quelle di una McLaren in grande spolvero. La pausa estiva ha poi portato la voce di un possibile atto della FIA in merito ad una frenata asimmetrica presente sulla vettura della scuderia campione in carica. La smentita non è tardata a giungere e, come spiegato da Fabiano Vandone nel nostro Paddock GP, il problema non ha avuto nulla a che vedere con l’impianto frenante.
“In questa situazione non centrano nulla tutte le questioni uscite in merito alla frenata asimmetrica. Sono cose che sono state smentite da tutti, Brembo compresa la quale avrebbe dovuto eventualmente saperlo visto che è lei a fornire l’impianto frenante. La questione in realtà ruota intorno ad altro e nel paddock di Monza la stessa Red Bull lo ha confermato. Il problema è stato che si era inizialmente andati in una direzione con la sospensione posteriore. La FIA ci ha poi messo gli occhi sopra, dopo le classiche soffiate che giungono dai team rivali, e ha notato che si era andati oltre quello che il regolamento non scrive. Una delle classiche zone grigie che Red Bull, bravissima, ha saputo interpretare, mentre gli altri no”. – Fabiano Vandone
“Quando è stato chiesto di smontare un determinato particolare e montarne un altro, la Red Bull è andata in crisi. Non è più riuscita a viaggiare bassa, innescare effetto suolo potente per scaricare ali, stabilizzare vettura e andare forte nei rettilinei senza rinunciare al carico aerodinamico. Un piccolo elemento ha così avuto delle grandi ricadute. Come detto, noi vediamo una Red Bull che obiettivamente è ferma nello sviluppo tecnico. Sarà da capire se lo hanno volutamente stoppato affidandosi completamente a Verstappen e alle sue magie per racimolare punti e vincere lo stesso il mondiale Piloti. Oppure sarà da comprendere se questa vettura con questa modifica di sospensione posteriore ormai non risponde più alle regolazioni, alle innovazioni. A mio avviso sono cose che si sapranno meglio verso il mese di ottobre”. – Fabiano Vandone
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