Helmut Marko smentisce un'eventuale crisi Red Bull e confida nella ripartenza della sua squadra, che potrebbe già avvenire a Singapore.

Helmut Marko, nonostante il periodo buio, da molti considerata una vera e propria crisi, della squadra anglo-austriaca, trova aspetti positivi negli ultimi GP disputati. Secondo il manager austriaco, Marina Bay potrebbe essere un circuito che potrebbe rendere nuovamente Red Bull protagonista.

Marko e la crisi Red Bull: il Mondiale non è finito

Nonostante Max Verstappen abbia poche speranze per il Gran Premio di Singapore, come riportato da FormulaPassion.it, Helmut Marko cerca di vedere il lato positivo e smentire la crisi che, dall’esterno, sembra ormai aver inglobato l’intero team Red Bull. Il manager austriaco, in un’intervista di oe24, ha rivelato le proprie aspettative per Marina Bay, oltre ad ulteriori riflessioni sull’illuminante weekend di Baku:

“Abbiamo un margine molto ristretto entro cui far rendere al meglio la vettura. Se riusciremo a trovare il giusto equilibrio, potremo essere nuovamente protagonisti qui a Marina Bay. Per quanto riguarda Baku, se l’incidente finale non fosse avvenuto, Perez avrebbe conquistato il podio e dopo Monza eravamo tornati competitivi. Verstappen ha irrigidito eccessivamente l’assetto prima delle qualifiche, prendendo una direzione sbagliata con i suoi ingegneri”.

Marko crisi Red Bull
Photo Credit: Red Bull Content Pool

Marko ci tiene a precisare che la Red Bull, nonostante il periodo complicato, non è ancora sconfitta e, quella che sembra una grave crisi, non è così grave come piace pensare agli avversari:

Noi in panico? I nostri rivali lo vorrebbero, ma non è così. Detto questo, sarà davvero complicato difendere il titolo Costruttori con una McLaren in queste condizioni. Per il Mondiale Piloti, a Baku siamo riusciti a contenere i danni e dovremo fare lo stesso qui. In Azerbaigian, senza la VSC finale, Verstappen avrebbe fatto segnare il giro più veloce, perdendo solo un punto rispetto a Norris” – Helmut Marko.

LEGGI: “Perez: “Alcuni ingegneri si sono scusati, ora sono chiari i problemi di cui parlavo”

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Alessandra Mottadelli

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