Jock Clear, ingegnere Ferrari, spiega le difficoltà dei team con la correlazione dati per i vari aggiornamenti, quest'anno spesso deludenti.

Quest’anno, molti team hanno fatto passi indietro portando nuovi aggiornamenti nel corso della stagione. Tra questi emergono sicuramente Red Bull, Mercedes, Aston Martin e Ferrari che, tuttavia, è riuscita a ribaltare la situazione con gli aggiornamenti di Monza. Ma come mai i team hanno così tante difficoltà con la correlazione dati?

Problema correlazione dati: Jock Clear, ingegnere Ferrari, prova a spiegare perché

Molti team, tra cui i top, hanno avuto grande aspettative per i nuovi importanti pacchetti di aggiornamenti portati nel corso del Campionato. Tuttavia, molti hanno avuto l’effetto contrario, tra cui Red Bull, Mercedes e Ferrari. Il caso più eclatante è sicuramente quello della scuderia anglo-austriaca, passata da essere la prima forza del mondiale, a lottare per il quinto e sesto posto. Ad Austin, Red Bull si giocherà l’ultimo asso nella macchina, portando importanti nuovi aggiornamenti, con la speranza di ridare a Max Verstappen una macchina competitiva.

Anche Ferrari, però, ha subito un gran contraccolpo a Barcellona, perdendo parecchio terreno sugli avversari. Nella tappa spagnola, il pacchetto aggiornamenti di Ferrari ha riportato il vecchio bouncing sulla SF-24, creando così un eccesso di carico aereodinamico che ha solamente ridotto la finestra di esercizio per i piloti. Tuttavia, con il Gran Premio di casa a Monza, la scuderia di Maranello ha introdotto novità vincenti, che hanno permesso la vittoria di Leclerc in Italia e ottimi risultati nelle tappe successive. Anche per Ferrari, in Texas ci sarà l’ultimo pacchetto di aggiornamenti, per dare il tocco finale ad una monoposto, ultimamente, molto convincente.

Correlazione dati Ferrari Clear
Photo Credit: Formula 1 X

L’ingegnere Ferrari Jock Clear, come riporta Auto Motor und Sport, ha provato a spiegare il perché delle tante difficoltà riscontrate dai team con la correlazione dati e i conseguenti aggiornamenti, compresi quelli di Monza:

A volte ci troviamo a dover affrontare discrepanze tra i dati della galleria del vento e quelli in pista, e siamo già consapevoli che si ripeterà, so che prima o poi accadrà di nuovo. Finché le vetture rimangono a una certa distanza dal suolo, è relativamente facile ottenere una buona corrispondenza dei dati, ma poiché la differenza nella deportanza si gioca nei cinque millimetri tra l’asfalto e il fondo dell’auto, è quasi impossibile ottenere una precisione assoluta.

Correlazione dati Ferrari Clear
Photo Credit: Scuderia Ferrari HP X

“Per quanto riguarda Monza, non è che i nostri strumenti siano migliorati, sono gli stessi che avevamo prima di Barcellona. La differenza è che abbiamo compreso e interpretato alcuni aspetti in modo diverso. Il fenomeno del bouncing si verifica quando si accumula troppo carico aerodinamico. La chiave sta nel trovare l’equilibrio, avvicinandosi a quel limite senza superarlo, perché il carico aerodinamico è utile solo se la vettura rimane stabile. Solo in queste condizioni il pilota può sfruttarlo al massimo” – Jock Clear.

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Alessandra Mottadelli

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