La F1 si prepara a tornare in pista per le ultime sei gare del 2024, ma i team e i loro motoristi hanno già occhi e menti non solo alla prossima stagione ma anche a quelle che saranno le nuove power unit del 2026. I primissimi test iniziano infatti ad essere eseguiti e, secondo gli addetti ai lavori, sono due i team che ad oggi avrebbero già un vantaggio.
Power unit 2026: Ferrari e Mercedes in vantaggio rispetto ai rivali
Ferrari e Mercedes sono già in vantaggio in confronto alla concorrenza per quanto riguarda quelle che saranno le power unit che esordiranno nel 2026. Questo ciò che dal paddock sembra emergere anche da addetti ai lavori neutrali. Nonostante manchi ancora un intero mondiale da disputare, oltre che la parte finale di quello attualmente in corso, i motoristi sono già orientati su quello che sarà un grosso cambio regolamentare per la F1, soprattutto a livello di propulsori. Il lavoro nelle varie fabbriche è già iniziato anche se per le prime prove ufficiali bisognerà attendere l’inizio del 2025.
Come detto, sembra però esserci una convinzione sempre più ampia all’interno del paddock. Secondo molti infatti sarebbero due i motoristi ad oggi in vantaggio in ottica 2026, ossia Ferrari e Mercedes. Come riportato da Formu1a.uno, a Maranello sembrano trovarsi in una fase avanzata nello sviluppo del propulsore per il 2026. I test di affidabilità inoltre avrebbero dato risultati positivi senza dunque imporre, almeno per il momento, grossi limiti. Uno dei punti di forza potrebbe celarsi dietro alla stabilità di un reparto tecnico che Gualtieri ha deciso di non lasciare, così come altri. La continuità, data anche da innesti minori rispetto a quanto i rumors affermavano, sembra aver dato alla Ferrari la direzione corretta per portare avanti un lavoro che di questo necessita.
La stessa cosa sembra accadere in casa Mercedes, dove l’intenzione è quella di tornare ad essere competitivi al vertice dopo quanto vissuto dal ritorno in pista delle monoposto ad effetto suolo. A Brackley però sanno come farsi trovare pronti di fronte ad un cambio regolamentare di grossa portata e il dominio dell’era turbo-ibrida, partito nel 2014, è un insegnamento da tenere in considerazione.
Se da un lato Mercedes e Ferrari hanno quel qualcosa in più, dall’altro invece Honda resta marcata con un enorme punto interrogativo. La situazione di partenza è di certo migliore rispetto a quella vissuta dieci anni fa, ma le indiscrezioni che trapelano non danno ancora modo di capire a che punto sia il lavoro che porterà per Aston Martin. Per quanto riguarda la new entry Audi, essa resta al momento non considerata in corsa per essere un potenziale team rivale fin da subito. Lo stesso Binotto, nonostante aspettative che non sono delle più basse, ha frenato gli entusiasmi parlando di un lavoro che necessita di tempo per essere portato al risultato più ambito.
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