Martin Brundle critica le penalità FIA, ritenendo che le linee guida imposte scoraggino i piloti a sorpassare, soprattutto all'esterno.

Il Gran Premio degli Stati Uniti, nel quale i sorpassi al limite e le penalità sono stati protagonisti, ha sollevato diverse polemiche. Con il duello Verstappen-Norris come episodio più lampante, Martin Brundle ha manifestato tutto il suo disappunto per queste regole particolarmente limitanti per i piloti.

Brundle contro le penalità FIA

Martin Brundle è uno dei tanti che non hanno visto di buon occhio le decisioni e le conseguenti penalità della FIA nel GP degli Stati Uniti, dove la dominante doppietta di Ferrari sembra essere quasi passata in secondo piano. Il duello Verstappen-Norris, infatti, può essere considerato l’episodio protagonista del weekend americano, date le sue controversie. L’inglese, pur avendo avuto la meglio sul tre volte iridato, ha poi subito una penalità di 5 secondi per aver superato Verstappen al di fuori dei limiti della pista, perdendo così il terzo posto precedentemente guadagnato.

La giustificazione della FIA per la penalità assegnata è stata che, nel momento del sorpasso all’esterno, Norris non fosse esattamente affiancato all’olandese al punto di corda e, di conseguenza, ha perso il diritto di precedenza. Inoltre, essendo uscito fuori di pista, il pilota papaya ha tratto vantaggio, facendo scattare quasi in automatico la penalità non avendo restituito la posizione all’avversario.

Brundle penalità FIA
Photo Credit: FORMULA 1 X

La regola in questione non è assolutamente condivisa dall’ex pilota britannico, oggi commentatore di Sky Sports, come riportato da FormulaPassion.it:

“Secondo me, le linee guida di sei pagine approvate dalla FIA, dall’associazione piloti e dai team sembrano pensate per scoraggiare i sorpassi, specialmente all’esterno. Ci sono punti di riferimento chiave che risultano difficili da definire sia per i piloti che per i commissari. Ad esempio, capire dove si trova esattamente il punto di corda di una curva su tutta la larghezza della pista, o stabilire la posizione esatta dell’asse anteriore o dello specchietto dell’auto durante un sorpasso in una gara, che è un evento molto rapido, non è facile. Inoltre, un pilota può sfruttare il sistema, ad esempio accelerando e andando largo, per far sì che il pilota che sorpassa all’interno venga penalizzato per non aver lasciato una “distanza equa e accettabile” dal punto di corda all’uscita della curva”.

“Per me, se riesci a sorpassare all’interno di una curva mantenendo il controllo, senza bloccare le ruote e restando nei limiti della pista, hai conquistato la curva. A quel punto, è il pilota superato che deve cedere, non accelerare e andare largo. Se Russell ha ricevuto la penalità per aver fatto allargare Bottas, perché non punire Verstappen per aver costretto Norris ad allargare nella stessa curva? E poi, chi stava veramente sorpassando in curva 12, Verstappen o Norris? Il problema nasce dai layout dei circuiti e dalle uscite di pista. Inoltre, le regole di guida sono diventate troppo complesse per gestire tutte queste situazioni diverse. Non possiamo dare solo la colpa ai commissari, non è giusto e non risolve nulla. Le linee guida devono essere seriamente ritoccate e semplificate” – Martin Brundle.

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Alessandra Mottadelli

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