Proseguono le discussioni sulle modifiche all’ala posteriore portate in Azerbaigian dalla McLaren dove la squadra di Woking si trova in disaccordo con la Red Bull e dichiara che il presunto mini-DRS non ha concesso un vantaggio evidente al team papaya.
Red Bull crede che il mini-DRS McLaren abbia avvantaggiato il team
Dopo la conclusione del GP degli Stati Uniti, Red Bull torna a discutere del caso dell’ala posteriore utilizzata da McLaren durante il GP dell’Azerbaigian che avrebbe creato un effetto di mini-DRS. Dalle riprese on-board della McLaren MCL38 i team avevano notato come l’ala posteriore avesse un comportamento anomalo che sembrava evidenziare una flessione oltre il limite consentito.
Le lamentele dei team, specialmente della Red Bull, hanno fatto scattare dei controlli più approfonditi da parte della FIA. Il pezzo aggiornato dalla McLaren ha passato il test statico ma ciò ha comportato soltanto un richiamo dalla FIA che ha chiesto al team inglese di compiere delle modifiche all’ala mobile.
La lotta nelle aree grigie del regolamento
Durante una recente intervista, il Team Principal della Red Bull Christian Horner ha riferito che: ‟I piccoli dettagli fanno la differenza, in particolare quando le auto si sono avvicinate come hanno fatto durante questa stagione. La Formula 1 si basa sui guadagni marginali, ma quanto i guadagni saranno rilevanti varierà da circuito a circuito.”
La controparte della McLaren, il Team Principal Andrea Stella, ha risposto così: “Certamente, c’erano altre squadre che stavano aprendo le fessure dell’ala. La mia aspettativa è che queste squadre sarebbero state soggette alle stesse richieste a cui siamo stati soggetti noi.”, ha riferito Stella, “Dal punto di vista ingegneristico, anche se vedo che si stava aprendo un po’ la fessura, e credo che gli sia stato chiesto di ridurla, mi aspetto praticamente un effetto nullo per quanto riguarda l’aumento visibile delle prestazioni.”
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