L’ingresso del team Andretti Global in Formula 1 potrebbe essere agevolato dal ritorno del presidente ed il conseguente sostegno politico ed economico. Andretti potrebbe inoltre beneficiare di diversi cambiamenti che stanno rivoluzionando il Circus dall’interno. Analizziamo le dinamiche e cosa potrebbe aprire le porte della categoria regina all’ipotetico 11esimo team.
Andretti in F1, le dinamiche e perché Trump potrebbe esserne la chiave
Andretti ha da già da tempo annunciato di voler entrare in F1 con un proprio team supportato dalla partnership con la multinazionale americana General Motors, tramite il marchio Cadillac. Un ingresso che, secondo i piani, avrebbe potuto portare vantaggi economici, grazie al rafforzamento del mercato americano. Ma la richiesta di aggiungere l’11esimo team alla griglia è stata fortemente respinta sia dalla stessa F1 che da molteplici team attivi, che temono un impatto negativo sui ricavi e una distribuzione molto più ampia dei premi. Tuttavia i risvolti delle elezioni americane ed il conseguente ritorno di Trump potrebbero agevolare l’ingresso del team.
Andretti Global potrebbe dunque beneficiare dell’imminente situazione di cambiamenti. Complice anche il recente addio di Greg Maffei dalla carica di presidente, nonché CEO, di Liberty Media ed il probabile acquisto della stessa anche di MotoGP. La società che detiene F1 ne aveva infatti già annunciato l’acquisto l’anno scorso e procederà una volta avuto al via libera dalla Commissione Europea. In questo contesto lo storico rapporto d’amicizia e stima che lega Mario Andretti e Donald Trump potrebbe ribaltare la situazione permettendo alla casa simbolo del motorsport in America di approdare in F1. Beneficiando dell’influenza economica e politica dell’ex presidente.
Rivoluzione dei ruoli
Inoltre come riportato da FormulaPassion, un interessante probabile scenario lo ha menzionato il giornalista Jack Plooij nella trasmissione Ziggo Sport’s Race Cafè.
Proprio secondo il giornalista olandese infatti l’attuale presidente ed amministratore delegato della F1, Stefano Domenicali, potrebbe lasciare il suo ruolo e intraprendere quello di CEO della MotoGP. Andretti si ritroverebbe dunque in uno scenario completamente differente, molto meno ostico, e con la possibilità di sfruttare molteplici supporti sia economici che politici.
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Elisabeth Dosio