Il sistema delle concessioni in MotoGP si basa su un criterio che guarda ai risultati della stagione precedente, cercando di bilanciare le performance tra i vari costruttori e favorire una competizione più equilibrata. Questo sistema è fondato su un ranking che divide i costruttori in quattro categorie, a seconda della percentuale di punti accumulati durante l’intero anno. Da questa classificazione dipendono diverse concessioni e restrizioni che influiscono sulla strategia di sviluppo delle moto.
Come funziona il ranking in MotoGP
Il ranking è calcolato in base alla percentuale di punti totali ottenuti dai costruttori durante la stagione precedente. Chi ha dominato la stagione ottenendo oltre l’85% dei punti disponibili, rientra nel Ranking A. In questo gruppo si trova Dicati, che anche quest’anno si è confermata come il riferimento del campionato. A seguire, il Ranking B, comprende chi ha raccolto tra il 60% e l’85% dei punti; per il 2025 nessun costruttore rientrerà in questo gruppo.
Scendendo, troviamo il Ranking C, per chi ha raggiunto tra il 35% e il 60% dei punti disponibili, dove si collocano KTM e Aprilia. Infine, ci sono Honda e Yamaha, che hanno faticato a tenere il passo, rientrando nel Ranking D con meno del 35% dei punti totali. Questa classificazione non è solo un modo per valutare le prestazioni, ma rappresenta il punto di partenza per stabilire vantaggi o limitazioni tecniche che ogni costruttore potrà sfruttare durante la stagione.
Le concessioni per i motori in MotoGP
Una delle aree più rilevanti in cui si fanno sentire gli effetti del ranking è quella dei motori. Le regole variano sensibilmente tra le varie categorie. Per Ducati, nel Ranking A, le regole prevedono che la casa di Borgo Panigale potrà utilizzare 8 motori per tutta la stagione, senza possibilità di svilupparli dopo l’inizio del campionato. Lo stesso limite vale per KTM e Aprilia nel Ranking C.
La situazione cambia radicalmente per chi si trova nel Ranking D, come Honda e Yamaha. Qui, i costruttori hanno la possibilità di usare 10 motori, con la libertà di svilupparli e modificarli durante la stagione. Questo vantaggio permette a chi ha avuto difficoltà di tentare diverse soluzioni e migliorare le proprie performance.
Le concessioni per le wildcards
Un altro aspetto importante è quello delle wildcards, ovvero la possibilità di schierare moto supplementari in gara per testare nuove soluzioni tecniche. Ducati, essendo al top della classifica, non ha questa possibilità: il Ranking A non prevede alcuna wildcard per la stagione.
Per KTM e Aprilia, invece, la situazione è più favorevole: nel Ranking C, i costruttori possono usufruire di 6 wildcards. Stessa concessione è riservata a Honda e Yamaha, che, oltre al numero, hanno un ulteriore vantaggio: le moto schierate con wildcard possono montare motori aggiornati, sviluppati durante la stagione. Questo significa che i costruttori in difficoltà hanno l’opportunità di portare in pista soluzioni inedite e vedere subito il loro impatto nelle condizioni reali di gara.
Le concessioni MotoGP per test privati e aggiornamenti aerodinamici
Le differenze tra i vari ranking emergono anche nella possibilità di condurre test privati, cruciali per lo sviluppo della moto. Ducati, dal vertice del Ranking A, può effettuare test solo su tre circuiti predeterminati, scelti all’interno del calendario ufficiale, e solo con i piloti tester, con un numero limitato di gomme a disposizione: 170 pneumatici per tutto l’anno. Anche per KTM e Aprilia le condizioni sono simili, con la possibilità di testare su tre tracciati predefiniti, ma con un piccolo vantaggio: la dotazione di gomme sale a 220.
Il vero margine di manovra si apre per Honda e Yamaha. Il Ranking D permette loro di testare su qualsiasi circuito del campionato, con l’unico vincolo di non poter provare nei 14 giorni precedenti a una gara su quello stesso circuito. Inoltre, non solo i piloti tester, ma anche i piloti ufficiali di MotoGP possono scendere in pista durante i test, utilizzando fino a 260 pneumatici. Questo significa più possibilità di raccolta dati e maggiori opportunità di miglioramento.
Infine, la possibilità di introdurre aggiornamenti aerodinamici durante la stagione è anch’essa legata al ranking. Per Ducati, KTM e Aprilia, le concessioni prevedono che si possa effettuare un solo aggiornamento aerodinamico all’anno. Honda e Yamaha, al contrario, potranno beneficiare di due aggiornamenti, i
L’idea alla base di questo sistema di concessioni in MotoGP è quella di premiare la stabilità e il successo tecnico dei costruttori migliori, limitandone però le possibilità di sviluppo per non distanziare ulteriormente la concorrenza. Al tempo stesso, si cerca di dare a chi è in difficoltà strumenti sufficienti per recuperare competitività.
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Paola Cervini