gp olanda mercedes
Mercedes chiude il GP d'Olanda con i suoi piloti in seconda e terza posizione; un buon bottino nonostante l'evidente stato di confusione.

Il GP d’Olanda si è concluso con la vittoria di Verstappen, l’idolo delle folle capace di mettere in crisi una Mercedes a volte troppo confusa per essere nell’anno del possibile doppio ottavo titolo. Team radio continui, strategie da rivedere e l’ordine disertato da Bottas sul finire della gara, ciliegina su una torta che alla fine esce dal forno mezza bruciata. Il bottino portato a casa dal team di Brackley consente ancora il primo posto nel Costruttori; ma alla corte di Toto Wolff sembra regnare il caos di fronte ad una Red Bull che invece sbaglia poco.

GP Olanda, Mercedes: una bandiera bianca alzata in fretta?

Aspettative alte per una gara dove a conti fatti è successo poco e nulla; il ritorno del GP d’Olanda nel Circus ha designato Verstappen come re di Zandvoort, mentre Mercedes, nonostante il buon risultato, si è presentata in uno stato confusionale. I continui team radio e le strategie scelte hanno dato quel sapore in più ad un GP che solo l’olandese poteva perdere; tra Hamilton e il suo ingegnere è mancato il solito feeling vincente, mentre Bottas, giro finale a parte, è stato il solito Bottas.

Il weekend di Hamilton, partito in salita dopo la rottura del motore nelle libere, sembrava aver preso una direzione diversa e corretta, tanto da sfiorare la pole nel sabato di Zandvoort. Poi il caos ha regnato, causato forse anche da un Verstappen che non vacilla e che non si fa mettere in difficoltà. Il tentativo di undercut, giusto nella teoria, è stato sbagliato poi nella pratica; la rimonta di Hamilton sembrava invece una scelta sconosciuta all’interno del box Mercedes. Una bandiera bianca forse alzata troppo presto.

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L’abbraccio tra Hamilton e Verstappen, GP Olanda 2021 – Photo Credit: Mercedes F1 Official Media Site

Dal lato finlandese il lavoro fino al sabato è stato fatto bene; Bottas ha chiuso terzo in qualifica, piazzando la sua Mercedes alle spalle di Max, scudiero ad honorem di Hamilton. Nel momento del bisogno però, la resistenza è venuta a mancare, spegnendo così le speranze covate da Wolff. La scintilla del weekend è invece scattata negli ultimi giri, quando Bottas ha segnato un giro veloce palesemente non richiesto dal suo ingegnere. Una piccola rivincita per tutti gli anni al servizio di Lewis, costretto a sua volta a fermarsi per cogliere quel punto in più.

L’arrivo del caos nell’impero di Toto Wolff

Se il pubblico non è ancora abituato a vedere una Mercedes umana, che sbaglia e non riesce a reagire, il gesto di Bottas è stata una mossa ancora più inaspettata. La confusione già presente all’interno del team di Brackley si è così trasformata nel caos totale. L’impero costruito negli anni da Wolff si trova così a vacillare, forse realmente per la prima volta; nonostante gli errori, quello che però l’apparenza mette di fronte agli occhi è una Mercedes che a volte sembra arrendersi prima del dovuto.

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Valtteri Bottas, GP Olanda 2021 – Photo Credit: Mercedes F1 Official Media Site

Disertare gli ordini a discapito della squadra non è certo un comportamento che piace. Wolff ha infatti sempre messo in chiaro la volontà di avere una prima ed una seconda guida, soprattutto dopo quel 2016 per il quale il team principal ha probabilmente ancora incubi.

Per battere questa Red Bull con quell’olandese che sembra guidare oltre, serve sicuramente di più; il GP d’Olanda ha finalmente mostrato un Hamilton che quell’ottavo titolo lo vuole davvero. Per la prima volta però Hamilton ha lottato come un cavaliere solitario. La rimonta non prevista ai box ha il sapore della resa, di una bandiera bianca alzata troppo presto, viste le gare mancanti per arrivare a chiudere quest’era di F1. L’arrivo di Erebos, il figlio del Caos che rappresenta le tenebre, sembra ormai alle porte e per risalire adesso servono più i fatti che le continue parole spese ad attaccare una Red Bull più in forma che mai.

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Chiara Zambelli

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