Si è spento all’età di 88 anni l’ex pilota siciliano Nino Vaccarella; un uomo che ha dedicato la sua vita alle corse e ai suoi studenti, vincendo anche competizioni come la 24 Ore di Le Mans e l’ambita Targa Florio. Un pilota passionale, con il fuoco dentro, così come lo aveva definito Enzo Ferrari; un pilota pronto però a tornare a casa per insegnare inglese nell’istituto di famiglia. Il “Preside volante”, così era definito Nino dalla sua città. E mai soprannome fu più azzeccato.
Nino Vaccarella: addio al “Preside volante”
Metà pilota, metà insegnante e vice preside. Questa era la vita del siciliano Nino Vaccarella. Nato a Palermo nel marzo del 1933, Nino ha conseguito la laurea in giurisprudenza, coltivando anche la sua passione per l’automobilismo che lo portava a correre per la Sicilia con ogni vettura. Il suo inizio avvenne a bordo di una Fiat Abarth 1100 ereditata dal padre fino ad incuriosire il conte Giovanni Volpi che lo assunse per la sua Scuderia Serenissima.
Vaccarella attirò anche l’attenzione di un altro grande uomo delle corse. Enzo Ferrari mise infatti il pilota siciliano sotto contratto nel 1963. L’esordio fu memorabile: secondo alla 12 Ore di Sebring; primo alla 1000 km del Nurburgring; ed infine la vittoria della prestigiosa 24 Ore di Le Mans. Vittoria che non festeggiò per poter tornare a casa dove i suoi studenti attendevano le lezioni di inglese.
Le parole di Enzo Ferrari:
Il “Preside volante” ebbe però la consacrazione ad eroe, quando vinse la sua prima Targa Florio, l’antica gara di durata della sua amata Sicilia. Oltre alla prima memorabile vittoria nel 1965 assieme a Lorenzo Bandini, Vaccarella ne conquistò altre due, una nel 1971 e l’ultima nel 1975. Vaccarella decise poi di ritirarsi dalle corse, dedicandosi all’istituto di famiglia, con un occhio sempre puntato sul mondo dei motori.
Un pilota capriccioso. Calmo e posato all’esterno, si sentiva che dentro di lui ardeva il fuoco e la passione della sua terra natale. Il percorso delle Madonie ha messo in luce le sue doti di corridore su strada e gli è servito qualcosa di speciale per non vincere o almeno essere tra i primi. Ha ottenuto grandi vittorie.
Enzo Ferrari, dal libro “Piloti, che gente…”
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