Shinichi Sahara, responsabile tecnico del progetto MotoGP in Suzuki, ha parlato del 2021 della casa di Hamamatsu che ha visto la perdita di Davide Brivio. Per il giapponese perdere il manager italiano è stato un brutto colpo per il team.
Le parole di Sahara sulla Suzuki
Dopo il titolo mondiale conquistato da Joan Mir nel 2020, ci si poteva aspettare un 2021 migliore. La concorrenza ha dimostrato uno step tecnico più convincente, con Suzuki rimasta indietro su alcuni aspetti. Joan Mir non ha nascosto nel corso della stagione il malcontento verso il lavoro fatto nell’inverno scorso. Durante il 2021 non è arrivata nessuna vittoria a fronte di sette podi.
Perdere Davide Brivio è stato per la casa di Hamamatsu un colpo. L’esperienza del manager italiano è mancata nel lavoro ai box, non essendo stato sostituito da nessuna figura. Il responsabile tecnico del progetto MotoGP Shinichi Sahara ha raccontato sul suo blog ha tirato le somme sul 2021 di Suzuki.
Siamo alla fine di una stagione impegnativa e direi che, pur non aver conquistato i risultati sperati, abbiamo ottenuto il 60-70% di ciò che mi aspettavo. Il 2021 è stato un anno diverso per tutti noi: dopo la vittoria del titolo e l’addio di Davide Brivio, abbiamo dovuto trovare la strada da seguire. In precedenza avevo ricoperto il ruolo di Team Director, gestendo principalmente la situazione dalla fabbrica in Giappone, ma nel 2021 ho assunto un nuovo ruolo come Team Manager e Project Leader
Non è tutto da buttare
Sahara ha dovuto quindi ricoprire in questa stagione un doppio ruolo. Oltre al ruolo di team manager, il giapponese ha mantenuto l’occupazione di Project Leader, un impegno per Sahara, eccessivo. Durante l’anno la GSX-RR è cresciuta e insieme a lei l’intero organigramma della squadra. Lo stesso manager giapponese ha dichiarato di aver imparato molto dal lavoro “in pista”.
Questo carico di lavoro, unito all’essere ancora il Group Leader nel dipartimento di sviluppo in Giappone, è stato eccessivo. Ma posso dire di aver imparato molto: trascorrere più tempo in pista mi ha permesso di avere delle intuizioni che non avevo negli anni precedenti. Adesso riesco a notare ogni dettaglio della GSX-RR e del suo comportamento in pista. All’inizio della stagione 2021, non ero in grado di confrontare la moto attuale con quella dell’anno precedente, vista la mia scarsa presenza in pista (solo a Portimao) nel 2020. Adesso posso dire di conoscere molto bene la nostra moto. Assistere a tutte le gare non è stato solo vantaggioso dal lato tecnico, ma anche dal lato della gestione umana del box. Ho avuto modo di relazionarmi con molte persone nel paddock, molto più di prima. Ovviamente conoscevo già la maggior parte di loro, ma avere una comunicazione diretta con loro faccia a faccia ci ha permesso di conoscerci meglio che tramite e-mail o riunioni video
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Simone Massari