Il mondiale del 2022 sarà quello più lungo nell’intera storia della F1, con il ritorno di alcuni GP mancati a causa del Covid e l’arrivo di nuove leve. Lo scorso anno hanno fatto il loro esordio il circuito di Zandvoort, già in calendario nel 2020 poi cancellato, e quello di Jeddah in Arabia Saudita, mentre il 2022 vedrà l’ingresso del GP di Miami. Stefano Domenicali, presidente e ad della F1, ha però intenzione di allargare gli orizzonti del Circus, spingendolo in Cina auspicando un ritorno in Africa.
Africa e Cina nel mirino della F1 voluta da Domenicali
Se non ci fossero limitazioni, avremmo un calendario da oltre 30 gare. Queste le parole che il presidente Stefano Domenicali aveva usato per sottolineare il grande interesse che la sta assumendo negli ultimi anni. Tra i grandi Paesi che non torneranno in calendario nel 2022 c’è anche la Cina, che per la prima volta nella storia avrà il suo pilota ufficiale, e alla quale Domenicali non ha intenzione di rinunciare. Un altro ritorno che il presidente del Circus spera invece di vedere realizzato in futuro è quello in Africa, ad oggi unico continenti non toccato dalla F1.
Gli Stati Uniti sono molto importanti, per questo stiamo lavorando duramente per rendere la gara di Miami un enorme successo. L’altra grande zona che non possiamo sottovalutare è di sicuro l’Estremo Oriente, soprattutto ora che Guanyu Zhou correrà per l’Alfa Romeo. L’interesse in Cina sta crescendo, quindi anche quello diventerà un nostro obiettivo.
Stefano Domenicali
Un ritorno in Africa, sia al nord che al sud, sarebbe davvero fantastico; quanto velocemente si riuscirà a realizzare tutto questo dipende molto anche dalla situazione legata al Covid. Dobbiamo continuare a non sottovalutare questa pandemia; il calendario del 2022 infatti potrebbe aver bisogno di nuovi aggiustamenti.
Stefano Domenicali
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