Il GP d’Italia ha portato con sé molte polemiche, principalmente per il finale che aveva promesso qualche fuoco d’artificio e che è stato stroncato dalle ruote di una safety car. A casa propria, il team di Maranello non ha brillato, né in pista né tantomeno all’esterno. Durante la settimana, infatti, hanno fatto molto discutere le parole del presidente John Elkann riguardo alla Ferrari e alla sua direzione futura. Ospite del podcast “Voci dalla pista“, targato Rossomotori.it, Cesare Fiorio non si è risparmiato dall’offrire la sua visione dei fatti.
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Cesare Fiorio su Elkann “La garanzia del campionato entro il 2026 sembra una battuta”
Abbiamo assistito a qualunque cosa in questa stagione, a casa Ferrari. Errori su errori, da parte del muretto, dei meccanici, degli ingegneri. La storia del mondiale 2022 ha un grande vincitore in Verstappen ma un ancor più grande sconfitto nella figura di Charles Leclerc. La Rossa è inciampata in un sogno troppo grande perché fosse facilmente alla sua portata, dopo un digiuno che dura dal 2007. Secondo Cesare Fiorio, questo continuo susseguirsi di strafalcioni, di mancata coordinazione e di decisioni discutibili, non è da imputarsi alla figura di Mattia Binotto. Le responsabilità ricadono maggiormente sul presidente della Scuderia, John Elkann, visto come una figura lontana e quasi assente. Mancanza di sinergia nella squadra, certo, che deriva dalle molto, troppo alte aspettative di chi è ai vertici, che non vengono concretizzate poi in decisioni che possano effettivamente guidare il team verso la vittoria. Ecco un estratto della conversazione con Fiorio in merito.
“Ciò che Elkann ha detto nell’intervista mi sembra più una battuta di spirito che altro (ride). Binotto ha fatto una delle due migliori macchine del lotto trascinando la Ferrari, che era dispersa da alcuni anni, è merito suo se la macchina è così competitiva. Evidentemente si è trovato con un’équipe che non ha ancora l’esperienza di poter modificare. Lo farà perché è una persona molto preparata, lo si vede dal miglioramento della macchina stessa. Credo che invece garantire un campionato del mondo vinto entro il 2026 sia davvero una battuta di spirito più che un impegno serio“. – Cesare Fiorio
Cesare Fiorio sul tifo in F1: “I fan di Verstappen più rumorosi, ma i Ferraristi sono la maggioranza”
A seguire i commenti sulla direzione puramente tecnica della Rossa, uno spunto di conversazione che pare naturale. Erano molti, infatti, nel weekend, i piccoli tifosi italiani. Ciò che lascia un po’ sorpresi, però, è la quantità di giovani che come squadra del cuore sceglie la Red Bull. Il loro beniamino è Max Verstappen, simile ad un supereroe, re glaciale dal piede dorato che vince sempre e comunque. Non un pilota in rosso. Nella patria della Ferrari? Sembra un’eresia, va contro ogni logica e terrorizza i genitori ferraristi. Cesare Fiorio non è così disfattista però, e reputa quella che è una prima impressione solo il frutto di tattiche “quasi calcistiche” dei tifosi dell’olandese.
“Credo che la Ferrari abbia sempre il maggior pubblico a suo favore. Ultimamente i fan di Verstappen sono diventati molto numerosi, presenti e rumorosi, non solo in Olanda ma anche nel resto dei circuiti. Sembrano più numerosi di quello che sono in realtà: la maggioranza dei tifosi è sempre ferrarista. Quello che vedo adesso, la tifoseria calcistica, è totalmente sbagliato e non ha mai fatto parte del mondo della Formula 1. Speriamo che non si radichi più lì dentro”. – Cesare Fiorio
Ascolta Paddock GP
Nell’ultima puntata di Paddock GP Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Gabriele Bassi hanno commentato il GP d’Italia assieme al giornalista ed autore Umberto Zapelloni.
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