Alex Rins, spagnolo e compagno di Joan Mir nel team Suzuki MotoGP, potrebbe non continuare la sua avventura in sella alla moto di Hamamatsu. L’uscita di scena di Vinales dal panorama Yamaha in vista del 2022 ha aperto più scenari di quanto ci si aspettasse. Nonostante Alex Rins abbia un contratto firmato fino al termine del 2022, il caso Vinales ci insegna che in assenza di benessere reciproco tra pilota e squadra, quella firma valga meno di zero. Non è quindi impossibile vedere Rins cambiare casacca in vista della prossima stagione.
Alex Rins ottima idea per Aprilia, anche a Petronas non dispiacerebbe
Vedere Vinales in sella all’Aprilia la prossima stagione parrebbe l’ipotesi più accreditata, anche se in casa Suzuki non sembra circolare un’atmosfera idilliaca. Con la partenza di Brivio in direzione Alpine F1 e una Suzuki che non è migliorata quasi affatto rispetto al 2020, sia Rins che Mir non hanno raccolto i risultati sperati. Nonostante ciò, il campione del mondo in carica si è reso protagonista di tre podi, mentre Alex Rins ha collezionato solamente 33 punti. Risultati figli di 5 zeri consecutivi e di un infortunio. Il fatto che Vinales sia uscito anticipatamente dal contratto con Yamaha, crea una sorta di precedente che non sarebbe difficile replicare. In quest’ottica, se Rins decidesse di abbandonare Suzuki prima della scadenza del contratto, le sue possibilità sarebbero l’Aprilia e, perché no, una sella nel team Petronas.
Restando sul campo delle ipotesi, dovesse avverarsi questo scenario, per Vinales si spalancherebbero le porte di Suzuki. La casa di Hamamatsu potrebbe così riaccogliere lo spagnolo, che ha guidato la loro moto nel biennio 2015/2016. Una suggestione che troverebbe conferme anche nelle parole di Kevin Schwantz, il quale ha detto in un’intervista che “forse Vinales tornerà alla Suzuki”. Anche Petronas, che molto probabilmente avrà due selle libere nel 2022 causa promozione di Morbidelli nel team factory e ritiro di Rossi, potrebbe fare un pensiero su Alex Rins e affidargli una M1 ufficiale. Nella grande incertezza della MotoGP moderna, anche il mercato piloti, che quest’anno si preannunciava più calmo del solito, potrebbe rivelarsi uno dei più sorprendenti degli ultimi anni.
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