Se il simulatore soprannominato “ragno” era rivoluzionario, paragonato al nuovo arrivato in casa Ferrari probabilmente apparirà obsoleto. Il simulatore DMG, ultimato in queste settimane e operativo in Ferrari da settembre, è infatti una rivoluzione nel campo; il Dynisma Motion Generation sembra infatti essere qualcosa di praticamente perfetto, con nuovi concetti per una simulazione ai limiti della realtà. Uno sviluppo non troppo lontano dalla casa di Maranello; il CEO di Dynisma è infatti Ashley Warne, ex tecnico proprio della Ferrari, poi staccatosi per lavorare nel campo dei simulatori.
Simulatore Ferrari: DMG ai limiti della realtà
Se il simulatore a ragno era invidiabile, ciò che Dynisma ha progettato per Ferrari mette ancor più l’acquolina in bocca. Ash Warne, ex Ferrari e attuale CEO Dynisma, ha infatti realizzato un’esclusiva rivoluzione per l’azienda di Maranello. Il ragno tanto invidiato è ormai infatti arrivato al capolinea perchè progettato con studi reputati superati; gli enormi attuatori idraulici che permettono movimento e reazioni simili alla realtà, sono infatti diventate soluzioni lente e poco veritiere.
Visti i limiti imposti sulle prove in pista, simulazione e test tecnologici hanno ormai una rilevanza sempre più importante nel mondo della F1. Il 2022 e l’annesso cambio regolamentare sono ormai alle porte e Ferrari, più di altre, è chiamata all’eccellenza dopo questi anni faticosi e soprattutto a secco di titoli. Proprio per questo motivo il team del Cavallino ha deciso di intraprendere una strada diversa e più rivoluzionaria rispetto agli altri, provando così a cercare quella marcia in più che ad oggi forse manca.
Simulatore DMG: cosa cambia?
Secondo quanto riportato da Motorsport.com, il sistema di simulazione che userà Ferrari è una soluzione molto all’avanguardia; un simulatore più sofisticato di quelli a slitta usati dalla maggior parte dei colleghi rivali, ma meno complicato dell’attuale ragno. Il sistema DMG dovrebbe facilitare l’acquisizione dei dati, oltre che risolvere tutta una serie di problematiche che rendevano la simulazione troppo dissimile dalla realtà. Grazie alle elevate frequenze con cui è regolata la simulazione sarà anche possibile sentire le vibrazioni date dal motore o il rumore dell’asfalto sottostante.
Il nuovo simulatore è composto da 2 piattaforme triangolari, una fissa e una mobile su 3 assi. Il pilota sarà invece all’interno di una scocca in carbonio, sospesa a sua volta su 3 attuatori per parte, più piccoli di quelli del ragno. Tutto il simulatore sarà poi posto all’interno di un proiettore a 360° in modo da avere una percezione quasi reale; inoltre, grazie ad una serie di studiati accorgimenti, stimoli visivi e percezioni a livello sensoriale arriveranno direttamente al pilota senza il classico ritardi che caratterizza i simulatori attualmente in uso.
La monoposto a effetto suolo che debutterà nel 2022 sarà dunque frutto degli studi già in corso e dei feedback preziosi che Ferrari, grazie a Warne, avrà dal simulatore. Le aspettative, sia a Maranello che nei tifosi, sono alte, non solo visti questi ultimi anni fuori dalla competizione, ma soprattutto perchè la Scuderia non può permettersi di sbagliare ancora. Né per i tifosi, né per chi ci lavora, né per il nome che porta che è storia ed è F1.
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Paddock GP è il podcast che analizza i gran premi delle competizioni del motorsport! Nella terza puntata del podcast, Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Vincenzo Simonelli, in compagnia dell’ospite speciale Luca Dal Monte, hanno analizzato il GP d’Austria 2021 creando un bel dibattito grazie ai punti di vista del loro ospite ed ai commenti ricevuti dagli ascoltatori. Se lo avete perso lo trovate su Facebook, YouTube e Spotify.
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