Lewis Hamilton è stato intervistato ai microfoni del podcast On Purpose di Jay Shetty ed ha parlato del suo rapporto coi colleghi della F1. Il sette volte campione del mondo ha parlato di come cerca continuamente di coinvolgere i propri colleghi nelle dinamiche sociali e trovare degli alleati in loro.
Lewis Hamilton ed il suo rapporto coi colleghi di F1 raccontato nel podcast di Jay Shetty
Lewis Hamilton ha rivelato come negli ultimi anni sia cambiato il suo approccio ai rapporti con gli altri piloti della F1. Il sette volte campione del mondo ammette che c’è una sfida nel bilanciare il desiderio di battere i rivali con l’essere amichevole con loro fuori dalla macchina. Tuttavia, ritiene che i piloti in campo abbiano più somiglianze che differenze.
“Abbiamo molto più in comune di quanto pensiamo. Ma siamo così competitivi. Vuoi battere quel pilota – potrebbe piacerti la persona fuori dalla macchina, ma non puoi dimostrarlo. C’è tutta questa battaglia psicologica che stai avendo con te stesso, e puoi intralciarti per la maggior parte del tempo”.
Con questo in mente, Hamilton ha cercato di “contattare” i piloti più giovani nella speranza di avere un’influenza positiva.
“Sento davvero che, come pilota più anziano, sto cercando di raggiungere i giovani, perché sono il futuro. Sono entusiasta di vedere arrivare alcuni di questi giovani piloti. Sono così talentuosi. Non so se hanno la migliore struttura intorno a loro, come se non avessi necessariamente la struttura definitiva che forse ho ora, quindi cerco solo di essere una specie di luce positiva per loro. Ma naturalmente, nessuno di loro è nero, e nessuno di loro ha necessariamente affrontato le stesse cose che ho affrontato io, ma hanno affrontato le proprie sfide e questo va rispettato”.
Hamilton ha anche espresso la sua gratitudine ai piloti che si sono uniti a lui nel prendere posizione su questioni politiche e sociali.
“Ho cercato di creare alleati, avendo conversazioni difficili con alcuni di loro. Sono così grato con un paio di loro che si sono davvero messi in ginocchio per me nel 2020 per la causa Black Lives Matter”.
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