La storia della Formula 1, e del motorsport in generale, non dimenticherà mai di Michael Schumacher. Il 7 volte Campione del Mondo aveva per tempo superato e mantenuto record di vittorie, pole position, podi, e chiaramente titoli ottenuti, che solo Lewis Hamilton è riuscito a scalfire. Del pilota tedesco ha recentemente parlato Eddie Jordan, raccontando di una conversazione avuta con Mick riguardo il Kaiser, che ormai dal lontano 29 dicembre 2013 giace in una condizione di estrema riservatezza. Un incidente sugli sci, che ha stravolto un personaggio, una famiglia, uno sport intero.
Schumacher, Eddie Jordan e l’incontro con il figlio del Kaiser
Michael Schumacher è finito in uno stato di coma vegetativo a seguito dell’incidente sugli sci che il 29 dicembre 2013 ebbe a Meribel, Francia. Da quel momento, sulle condizioni del campionissimo si ebbero pochi aggiornamenti, che non consentirono ai milioni di fan di sapere quale fosse il destino di quella figura, ormai divenuta un mito. Quasi dieci anni dopo, la storia della Formula 1 racconta che quei suoi record sono stati sfidati, e qualcuno ci è anche riuscito a superarli, ma il suo cognome resterà nelle pagine di questo mondo spettacolare.
Michael Schumacher fece il suo esordio in Formula 1 nel lontano 1991, al Gran Premio del Belgio. L’occasione che lo portò nella massima categoria fu quella dell’arresto del pilota Bertrand Gachot, che in quella stagione era in forza al team Jordan. Esattamente il proprietario della squadra che diede spazio al Kaiser, Eddie Jordan, ha raccontato negli ultimi giorni di una particolare e profonda conversazione con Mick Schumacher. Il 23enne ha parlato in maniera toccante della mancanza della figura importante del padre nella sua quotidianità.
“Non deve essere facile sapere che tuo padre non possa far parte della quotidianità, è lì ma non c’è. Ho fatto di tutto per dargli la sua prima possibilità a Spa, e quel bene per lui dura ancora e durerà sempre finché sarò in grado di respirare. Mick è stato abbandonato per qualcun altro, e questa è una decisione difficile. Ha un’altra lotta per tornare e farsi un nome, salire di nuovo quella scala che è la F1. Sono abbastanza sicuro che lo farà”.
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