George Russell ha parlato del DRS e delle modifiche alle zone di attivazione recentemente effettuate. Il pilota Mercedes è il Direttore della Grand Prix Drivers’ Association, unione tra i piloti nella quale vengono discussi temi come quello dei cambiamenti effettuati dalla FIA in occasione dei GP dell’Azerbaijan e Miami. La Federazione ha operato per rendere più brevi le zone per l’utilizzo dell’ala posteriore mobile, ricevendo un parere contrario da parte dei piloti in maniera unanime.
Russell parla a nome della GPDA: “Vorremmo zone DRS più lunghe per sorpassare più facilmente”
Nei primi cinque Gran Premi della stagione di Formula 1 2023, Red Bull ha dominato grazie in particolare alla carta DRS. Il team di Milton Keynes ha sviluppato l’ala posteriore mobile come uno dei migliori componenti per la nuova RB19, capace di raggiungere picchi di velocità imbattibili dalla concorrenza all’apertura del componente aerodinamico. Ciò è stato un ulteriore fattore che ha portato la FIA a voler modificare la zona di attivazione sui circuiti di Baku e Miami, rispettivamente di 100 e 75 più brevi per rendere meno facili i sorpassi in quei tratti.
Questo mutamento, seppur può sembrare minimo, ha una grossa influenza secondo quanto riconosciuto dai piloti in griglia. Nei giorni successivi al Gran Premio di Miami, il pilota Mercedes e Direttore della GPDA George Russell ha risposto alle domande dei giornalisti riguardo ciò che fosse il pensiero collettivo su ciò che era stato deciso per il DRS. Il britannico ha apertamente ammesso che tutti i venti piloti sono rimasti poco soddisfatti della scelta presa, perché hanno reso i sorpassi più difficili, e dunque le gare più noiose. Inoltre, il numero 63 ha voluto sottolineare come il legame con la direzione della Federazione si sia fatto più forte, in prospettiva a dei miglioramenti in futuro.
“Apprezzo il punto di vista della FIA secondo cui non è così semplice cambiare queste cose dall’oggi al domani. Tuttavia penso che la riduzione di oltre 75 metri sia ciò che può fare la differenza tra sorpassare e non. Tutti i 20 piloti sono giunti alla conclusione che preferiremmo che fosse un po’ più facile superare, piuttosto che un po’ più difficile. Sorpassi più facili creano gare un po’ più entusiasmanti, un po’ troppo difficili rendono invece le gare noiose. Oggi parliamo molto di più con Mohammed Ben Sulayem, ma le decisioni provengono da Tombazis e Nielsen. Il rapporto con loro sta crescendo e speriamo che nei prossimi mesi possa farlo ancora di più. Vogliamo il meglio per questo sport”.
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Ascolta Paddock GP, il talk dedicato al mondo della Formula 1. Nell’ultima puntata abbiamo avuto il piacere di discutere con Umberto Zapelloni del GP di Miami.
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