Durante lo scorso GP del Giappone è passata sottotraccia la notizia di uno scherzo che ha avuto come protagonisti la Red Bull e l’hospitality della Mercedes. Durante un’intervista di Lewis Hamilton infatti era presente un codice QR con il quale si poteva prenotare da bere. E numerosi fan hanno ordinato proprio la bevanda energetica del team rivale.
Exploit di bibite Red Bull all’hospitality Mercedes, cosa è successo
Tutto ha avuto luogo nella giornata di sabato scorso, prima delle qualifiche del GP del Giappone. Lewis Hamilton stava rispondendo alle domande poste dal canale ufficiale della F1 e in molti hanno notato un cartello messo in bella mostra. Si trattava di un avviso dell’hospitality Mercedes per le ordinazioni dei drink, con tanto di codice QR. Da lì in poi diversi fan, non è detto se solo quelli presenti in circuito o anche chi seguiva il programma da casa, hanno iniziato a prenotare numerose Red Bull. Uno scenario che ha fatto impazzire l’intero staff delle Frecce Nere presente nella struttura.
A tal proposito sono poi emerse delle dichiarazioni di un insider non meglio precisato, che ha raccontato quanto segue.
“Tutto era fermo e regolare nel servire lo staff Mercedes e gli ospiti quando all’improvviso il sistema di ordinazione è impazzito. Siamo stati bombardati da migliaia di ordini di bevande Red Bull. Molte sembravano essere state ordinate per Lewis, George Russell e Toto Wolff. Anche se sono nostri rivali noi teniamo la Red Bull nel bar, ma solo piccole scorte e non pubblicizziamo il fatto per ovvi motivi. Non siamo quindi riusciti a completare tutti gli ordini”.
Alla fine lo staff dell’hospitality Mercedes ha deciso di cambiare codice per non incorrere in ulteriori problemi.
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Giacomo Lago
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