Il folle GP d’Ungheria restituisce alla Mercedes la testa delle due classifiche valevoli per i titoli Piloti e Costruttori; Hamilton chiude terzo, Bottas alla prima curva portandosi dietro gli sventurati rivali. Una gara inaspettata con una Mercedes che mostra di essere forte a metà, non soltanto perchè solo uno dei due piloti taglia il traguardo. Il Mondiale resta aperto, ma la gara corsa all’Hungaroring mostra che anche a Brackley la pressione gioca brutti scherzi; Hamilton sbaglia, il muretto sbaglia, Bottas chiude gli occhi. In pista alla fine ne resta soltanto uno, il sette volte iridato; ma forse il vero Highlander si nasconde sotto un casco diverso.
Mercedes a metà dopo il GP d’Ungheria
L’incredibile gara corsa all’Hungaroring regala alla F1 un tuffo nel passato, che porta più spettacolo rispetto alle novità che cercano di ricrearlo; la pioggia infatti porta in pista quella variabile che spesso e volentieri il Circus dimentica di avere. Peccato che il maltempo sui semafori spenti in Ungheria influisca anche sulla concentrazione dei piloti.
La manovra di Bottas è inspiegabile, le sue parole anche meno. Sbagliare il punto di frenata in maniera così evidente non è ammissibile per il finlandese della Mercedes, ma nemmeno per un pilota che in F1 vuole rimanere davvero. La pista bagnata cambia le carte in tavola, il rischio piace ma forse ogni tanto occorre pensare; Bottas danneggia tutti, se stesso, il suo team e perfino la lucidità del suo compagno di squadra.
Hamilton infatti esce illeso dallo strike di curva 1, ma evidentemente la sua testa rimane lì dopo il giro di formazione alla ripartenza. Ne resterà soltanto uno. Ed effettivamente ai secondi semafori che si spengono all’Hungaroring in griglia c’è solo Lewis Hamilton; una vittoria sicura, viste le condizioni della vettura di Verstappen, buttata nel cestino per un errore che il sette volte iridato fatica ad ammettere.
Demeriti che premiano, fortuna che bacia
Uscire senza danni dalla curva 1 del primo giro all’Hungaroring è stata quasi un’impresa in cui la fortuna ha distribuito i baci a sua disposizione; per quanto la bravura di Hamilton alla guida sia un dato di fatto, la partita a bowling giocata da Bottas e Stroll ha visto la partecipazione della dea bendata, la quale ovviamente non può aiutare tutti.
L’azione di Bottas favorisce il compagno, già primo alla partenza dopo la pole position del sabato. Nulla di pensato ovviamente; il pilota finlandese mostra, ancora una volta, che forse il peso dell’eterno secondo inizia ad essere insostenibile. Hamilton, da parte sua, la Mercedes la sa portare e anche bene; la rimonta a cui si costringe ne è la prova innegabile.
Il Re Nero però sbaglia. Sbaglia a non entrare ai box insieme a tutti per il cambio gomme. Sbaglia soprattutto a non prendersi parte della colpa, con il karma che lo ripaga mettendogli sulla strada della vittoria un Fernando Alonso che regala il vero spettacolo tra le curve dell’Hungaroring. Highlander dell’incidente, non quello del GP e forse non quello da Mondiale. Perchè anche se a distanza dietro c’è un Verstappen che porta al traguardo una macchina a metà. Mercedes torna prima, Hamilton torna primo; ma a Brackley forse è giunto il momento di guardarsi allo specchio e capire cosa non funziona più.
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