Il talento di Marc Marquez non è discutibile. Il pilota spagnolo ha dominato gli ultimi anni della classe regina prima dell’infortunio, con l’eccezione del 2015 quando il titolo andò a Jorge Lorenzo. Il numero 93, in un’intervento sui social del box Repsol, ha però ammesso di aver attinto da due suoi colleghi per migliorare nel corso degli anni.
Le dichiarazioni di Marc Marquez
Pilota di talento e pronto fin da subito a competere. Marc Marquez dal 2013, anno nel quale ha esordito in MotoGP, ha fatto razzia di vittorie e titoli mondiali. Nella classe regina sono sei i titoli conquistati dallo spagnolo con 56 vittorie e 95 podi conquistati. Numeri da capogiro considerando i soli 28 anni, il 2020 fuori dalle competizioni per via dell’infortunio e un 2021 di transizione per recuperare la condizione migliore.
Il pilota di Cervera ha però ammesso di aver preso spunto da due suoi connazionali: Jorge Lorenzo, che ha anche ammesso che Marquez sia il migliore in griglia, e Daniel Pedrosa.
Quando sono arrivato in MotoGP nel 2013 e nel 2014 erano i due che andavano più veloci ed erano rivali duri dove c’erano gare in cui dicevi: ‘Come fanno?’ Poi anche in 125 ho imparato molto da Nico Terol e in Moto 2 ho fatto grandi duelli con Pol Espargarò. Ma i due che mi hanno segnato di più sono stati Pedrosa e Lorenzo
Marquez e le considerazioni sulla sua carriera
Un difetto che si può trovare a un pilota vincente come Marquez probabilmente è il fatto che cada un po’ troppo. Fino al 2019 lo spagnolo sembrava fatto di gomma, fino a incontrare l’orribile infortunio che l’ha tenuto fuori dalle corse per tutto il 2020. Nonostante ciò il pilota Honda non si è intimorito e ha ammesso di non aver cambiato il suo approccio alle gare.
Sono sempre stato uno di quelli a cui più piace rischiare – ha aggiunto Marquez -. Per fortuna durante la mia carriera sportiva, a volte mi è andata bene, altre volte è andata male. In queste bisogna imparare, ma per ora il fattore rischio-rendimento mi giova quindi continuo con lo stesso stile. Il punto di forza che ho sulla moto è adattarmi ad ogni situazione , se ci sono imprevisti, se la pista è metà bagnata, metà asciutta, se piove all’improvviso, lì mi adatto abbastanza velocemente. Ci sono punti deboli su cui stiamo lavorando, ma non li dirò perché i rivali non li conoscono
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Simone Massari