Jeremy Clarkson tuona contro Liberty Media. Secondo lo storico presentatore e giornalista britannico, l’essenza della Formula 1 sta andando via via perdendosi a causa del re Denaro. Troppi circuiti e paesi senza passione per questo sport stanno facendo il loro accesso nella categoria senza portare nulla di concreto alla serie automobilistica.
Jeremy Clarkson rude contro Liberty Media e la F1
La Formula 1, la massima espressione dell’automobilismo, è nata in Europa e nel Vecchio Continente ha dato vita a gare entusiasmanti su circuiti storici quali Monza, Silverstone, Hockenheim, Nurburgring e l’iconica gara nel Principato di Monaco. Negli ultimi anni, però, molti circuiti appartenenti a paesi ricchissimi, ma senza alcuna passione e cultura per la serie automobilistica hanno fatto il loro accesso. Tutto marketing, pubblicità ed un bel gruzzolo di soldi per accedere sotto ai riflettori della massima serie automobilistica per un weekend.
È proprio grazie a questo che la Cina, il Bahrain, Emirati Arabi, Arabia Saudita (per ultima) e tanti altri ancora, sono entrati nel roster della Formula 1. Anche il Vietnam, paese in cui (grazie al cielo) non si è mai gareggiato. Che poi in Vietnam sanno davvero cos’è la F1?! Non prendiamoci in giro! Fatto sta che, grazie alla questione legata al dio denaro, il famoso giornalista e conduttore televisivo inglese Jeremy Clarkson – conosciuto di certo per non avere peli sulla lingua – ha tuonato contro Liberty Media e la Formula 1 stessa:
Liberty Media si ostina a voler organizzare gare su circuiti che fanno ca*gare in stati senza alcuna cultura automobilistica, prendendo soldi dai governi locali. Bisogna assolutamente cambiare le cose, si sta mortificando lo spettacolo per ragioni di marketing ed investimenti. La Formula 1 deve tornare ad essere uno sport.
Ascolta PaddockGP!
Non dimenticare di ascoltare l’ultima puntata di PaddockGP. Durante l’episodio numero dieci, abbiamo commentato tutto quello che è successo durante il weekend del GP di Turchia.
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