Lin Jarvis, manager Yamaha, ha raccontato a ‘The Oxley Interview’ il percorso di Valentino Rossi con la casa di Iwata, dal titolo mondiale a sorpresa nel 2004, fino ai fatti accaduti nel 2015. Un percorso travagliato, ma che ha portato molte soddisfazioni e vittorie alla casa dei tre diapason.
Valentino Rossi e la Yamaha: le parole di Lin Jarvis
La carriera di Valentino Rossi sta giungendo al termine e ormai mancano solo tre gare al suo addio ufficiale alle competizioni. Una storia lunga venticinque anni, dal suo esordio in 125 con Aprilia che terminerà con la gara di Valencia il 14 novembre.
I maggiori successi del “Dottore” sono arrivati con la Yamaha. Dopo l’addio clamoroso a Honda nel 2003, la sua “storia in blu” è iniziata contro ogni pronostico, con la vittoria a Welkomm nel 2004 davanti a Max Biaggi. Lin Jarvis svela alcuni retroscena della trattativa Rossi-Yamaha, ancora oggi ritenuta clamorosa per il suo iter e il luogo dell’annuncio dell’interessamento da parte del nove volte campione del mondo, la Clinica Mobile.
Quello è stato il momento in cui Valentino ha confermato che si sarebbe unito a noi. Dici sul serio? Veramente?’ Aspetta, se possiamo sistemare questo e quello nel contratto, vieni in Yamaha? E lui ha detto ‘Sì, è quello che ho appena detto!’ È stato un momento memorabile
Dopo l’annuncio ufficiale e i primi test, molti addetti ai lavori rumoreggiarono evidenziando come fosse stata una scelta azzardata. Ma i fatti parlarono da sé. La M1 nel 2003 finì solo settima in classifica generale ed era tutto fuorché una moto competitiva. Pronti via, nella gara di Welkomm nel 2004 “The Doctor”, dopo una gara testa a testa con il suo rivale di sempre Max Biaggi su Honda RC211V, portò a casa la vittoria al suo esordio con la famosa scena di Rossi che bacia il cupolino della sua Yamaha M1.
Molte persone dicevano che con Valentino era un rischio e lo è stato. Quando abbiamo vinto la prima gara ci siamo resi conto che tutto era possibile. L’altro momento magico è avvenuto a Phillip Island, dove ha vinto il titolo mondiale 2004
I malumori e il titolo perso nel 2015
Come in ogni storia d’amore, non è sempre tutto rose e fiori. E così lo è stato anche per la relazione sportiva tra Valentino Rossi e Yamaha. Dopo anni di vittorie, il momento di rottura è iniziato nel 2008 con l’arrivo di Jorge Lorenzo, un giovane campione del mondo con grinta e personalità da vendere. Nel 2010 il distacco totale tra Rossi e la casa di Iwata. Il Dottore pone un aut aut a Yamaha, o lui o Lorenzo. Una scelta che la casa dei tre diapason non poteva permettersi di fare, sfociata nell’addio di Rossi che sposò il progetto Ducati. Nel 2013 il ritorno a casa, con un Valentino ridimensionato dall’esperienza di Borgo Panigale.
Nel 2010 ha detto ‘O io o Lorenzo, cosa per noi inaccettabile. Il nostro rapporto ha iniziato ad deteriorarsi e c’era molta amarezza. Sono andato nella sua casa di Tavullia e ho discusso con lui. È tornato con un atteggiamento diverso, più modesto e riconoscente.
Il fatto che ha disturbato maggiormente l’ambiente Yamaha è indubbiamente il 2015. In quell’anno i due piloti Yamaha si sono battuti fino all’ultima gara per il titolo mondiale, che tutti sappiamo com’è andato a finire, soprattutto per le dinamiche che hanno preceduto il Gran Premio di Valencia 2015.
Continuo a pensare che se Valentino non avesse chiamato Marquez dopo la gara di Phillip Island, probabilmente avrebbe vinto il campionato… La MotoGP ha iniziato ad essere come il calcio, con i tifosi partigiani che insultavano i piloti. Questo ha cambiato per sempre la MotoGP, lo sport che amiamo si è avvelenato
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Simone Massari