La prima gara della storia della F1 sul circuito di Losail sancisce la superiorità della Mercedes in questo ultimo scorcio di stagione. In Qatar, la Red Bull si affida ad un buon Max Verstappen che, partito settimo dopo la penalizzazione, risale fino alla seconda posizione. Al pilota olandese non riesce la magia fatta da Lewis Hamilton in Brasile, trionfatore ad Interlagos nonostante i 25 punti di penalità accumulati in due giorni. L’inglese ha ridotto il distacco da Max ad otto punti, briciole se guardiamo alle prestazione della W12 nelle ultime due gare. La Red Bull si consola accorciando le distanze dalla Mercedes in classifica costruttori, grazie al ritiro di Valtteri Bottas.
GP Qatar: la Red Bull limita i danni e mantiene la testa della classifica piloti
Quello che fino al GP del Messico sembrava improbabile, con Verstappen saldamente in testa alla classifica iridata, alla fine è accaduto: la Mercedes e Lewis Hamilton in due settimane hanno ribaltato la situazione, per la gioia di tifosi ed appassionati. In Brasile e, ieri, in Qatar la Red Bull non ha potuto fare altro che assistere, impotente, alla prova di forza della scuderia tedesca e del suo portacolori. Del resto, Toto Wolff l’aveva detto: la duplice penalità di Interlagos aveva risvegliato il leone. Hamilton è tornato a ruggire a Losail, dove la F1 ha corso ieri il primo GP della storia. Certo, è innegabile che nella sua rincorsa a Verstappen, Lewis sia stato aiutato dalla penalità inflitta a Max per non aver rispettato il regime delle bandiere gialle durante le qualifiche. Con Verstappen secondo in griglia la gara avrebbe avuto un’altra storia? Difficile dirlo, con una Mercedes così forte.
Il pilota olandese ha mantenuto i nervi saldi e ha commesso pochi errori per buona parte della stagione. Ma già in Brasile, quando ingenuamente ha toccato l’ala della Mercedes in regime di parco chiuso, abbiamo visto i segni di una certa insofferenza. In quel caso la direzione gara lo ha graziato con una multa. Non è andata altrettanto bene in Qatar dove ha dovuto scontare cinque posizioni di penalità in griglia per non aver alzato il piede di fronte alla doppia bandiera gialla esposta nelle battute finali delle qualifiche. Verstappen è stato un po’ la vittima sacrificale di una pessima gestione della situazione da parte della FIA: mentre in pista un marshall sventolava le bandiere gialle, la direzione gara dava semaforo verde ai team. Una confusione aggravata dall’aver comunicato la penalizzazione – oltre a Verstappen retrocesso anche Bottas – pochi minuti prima che le macchine si posizionassero in griglia. Eppure, nonostante tutte le attenuanti del caso, l’errore da parte di Max c’è stato eccome.
La Red Bull e la polemica con la FIA: volano parole pesanti da parte di Horner e Verstappen
Incassata la penalità , Verstappen ha provato a limitare i danni con un’incredibile partenza dalla settima piazza. Tempo cinque giri e si è ritrovato alle spalle di Hamilton dove è rimasto fino al termine del GP, senza aver mai avuto una possibilità reale di sopravanzarlo. La gara è finita così, con Max secondo e infuriato con i commissari per una penalizzazione che è convinto di non aver meritato. Prima della partenza, sulla decisione della direzione gara aveva detto la sua anche il Team Principal della Red Bull Christian Horner: per lui le cinque posizioni in griglia a Verstappen erano un regalo ad Hamilton. Michael Masi non ha gradito e dopo la corsa ha convocato Horner, che si è beccato una reprimenda e poi si è scusato.
Tra due settimane la F1 sbarcherà a Jeddah per il primo GP della storia in Arabia Saudita. La pista, terminata in tempi record, è un’incognita anche maggiore rispetto a quella di Losail dove, se non altro, aveva già corso la MotoGP. Si tratta di un circuito cittadino, tutto muretti e, sembrerebbe, velocissimo. Impossibile fare pronostici su chi possa essere favorito tra Red Bull e Mercedes. Toto Wolff ha annunciato che in Arabia la W12 avrà una potenza enorme, montando lo stesso motore del Brasile. Dal canto suo, la Red Bull sembra aver esaurito le cartucce, anche se storicamente i circuiti cittadini hanno quasi sempre sorriso alla scuderia di Milton Keynes. La sensazione è che la lotta al titolo, con tutto il contorno di polemiche e sospetti che la accompagna da inizio stagione, si deciderà ad Abu Dhabi, dove l’augurio degli appassionati è che Hamilton e Verstappen arrivino a pari punti.
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Rosanna Greco