Il rocambolesco GP di Abu Dhabi è stato il degno finale di una stagione altrettanto folle, in cui gli episodi hanno fatto spesso e volentieri la differenza. Non poteva quindi che essere un episodio, per quanto discutibile e caotico, a decretare il vincitore tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. L’ha spuntata l’olandese, in un ultimo giro al cardiopalma che rimarrà negli annali della F1. Nella notte di Abu Dhabi, la Red Bull ha pescato il jolly della safety car entrata a cinque giri dalla fine, un regalo della dea bendata che ha ribaltato un risultato già scritto.
GP Abu Dhabi, Red Bull spregiudicata e fortunata
C’era una volta Timo Glock, c’è oggi Nicholas Latifi. Nella vita, così come nelle corse, succede a volte che una semplice comparsa esca dall’anonimato per guadagnarsi i suoi cinque minuti di notorietà. Nel 2008 accade a Timo Glock, ad Adu Dhabi è successo, volente o nolente, al pilota della Williams. Mentre tutti si preparavano a celebrare l’ottavo titolo di Lewis Hamilton, un Latifi qualunque andava a muro, regalando di fatto alla Red Bull la chance di riscrivere l’esito della gara. E siccome la fortuna aiuta gli audaci, alla scuderia austriaca va dato il merito di aver colto la palla al balzo, montando gomme rosse e nuove sulla monoposto di Verstappen. Il resto è storia: in un ultimo giro adrenalinico l’olandese si va a prendere tutto, gara e titolo.
E pazienza se la Mercedes non ci sta, se presenta tre reclami alla FIA nel giro di pochi minuti. La Federazione, ancora una volta protagonista discutibile, li respinge tutti. La Red Bull festeggia il primo mondiale di Mad Max, anni 24 e una carriera luminosa davanti a sé. Possibilmente sempre alla guida della stessa monoposto, sperano i vertici del team. Perché, inutile negarlo, la Red Bull non sempre è stata la vettura migliore nel corso della stagione, mentre il talento e la velocità di Verstappen non sono mai stati in discussione. Eppure, nonostante una Mercedes tornata grande nelle ultime gare, il team di Milton Keynes è riuscito a tenere botta fino alla fine, commettendo pochissimi errori strategici e approfittando dei rovesci della sorte, che quest’anno ha aiutato ora uno ora l’altro dei due contendenti.
La Red Bull e una storia già scritta ribaltata in poche curve
La fortuna ieri ci ha messo senza dubbio lo zampino. Senza l’incidente di Latifi e l’entrata della Safety car oggi staremmo scrivendo del trionfo di Hamilton. Ad Abu Dhabi, pista sulla carta favorevole alla Mercedes, la Red Bull ha portato una macchina molto scarica a livello aerodinamico, puntando tutto sulle qualifiche. La scelta tecnica ha premiato, con Verstappen che sabato ha agguantato una pole fondamentale su un circuito in cui non è facilissimo sorpassare. Pole vanificata ieri al via, quando Hamilton ha bruciato l’olandese prendendosi la prima posizione.
Alla Red Bull non è rimasta alternativa se non mettersi all’inseguimento della W12 di Lewis. Ma, giro dopo giro, il distacco è aumentato, Max ha cominciato a lamentare un continuo sovrasterzo sulla vettura. Quando Hamilton si avviava ormai verso la vittoria e l’ottavo titolo mondiale, la Safety car ha riscritto la storia come sappiamo. Mentre la Red Bull festeggia un titolo che dava per perso, la Mercedes affila le armi. La decisione della FIA di rigettare i ricorsi presentati ieri non è andata giù al team di Brackley che, con ogni probabilità, farà appello, trascinando il finale del campionato in tribunale.
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Rosanna Greco