George Russell parla di come è diventato pilota Mercedes per caso e della sua mancata guida per BMW nel DTM.

Intervistato ai microfoni di Motor Sport Magazine, George Russell ha raccontato a Chris Medland nel podcast My Big Break come è riuscito ad entrare nelle grazie di Toto Wolff e della Mercedes.

George Russell pilota Mercedes per caso

Dopo tre anni maturati in Williams, George Russell è pronto a vestire i panni di pilota ufficiale Mercedes, al fianco di Lewis Hamilton, a partire dalla stagione 2022. Il giovane pilota di King’s Lynn ha mostrato di avere la stoffa giusta per ambire al titolo di campione del mondo portando addirittura la monoposto del team inglese a podio durante il GP del Belgio del 2021.

Si dice che le cose belle accadono per caso e l’avventura di Russell in Mercedes non è un’eccezione. Quando era agli esordi della sua carriera, spiega durante il podcast di Motor Sport Magazine, Russell afferma che non era assolutamente intenzionato a firmare per la casa di Stoccarda nel lontano 2015 quando Toto Wolff premeva molto per averlo nel suo programma giovani, scegliendo così di guidare per Carlin con la Volkswagen.

George Russell Carlin
George Russell ai tempi in cui era un pilota Volkswagen – Photo Credit: Formula 3

Avevo un accordo sul tavolo per avere quasi lo stesso sostegno dalla Mercedes che avevo dalla Volkswagen. Ma poiché non c’era un’opportunità aperta per correre con Prema, il prossimo team a cui avrei dovuto unirmi sarebbe stato un team tedesco chiamato Mücke Motorsport. Non erano molto forti e sapevo che non sarebbero stati adatti a me.

Così George Russell, molto educatamente, decise di liquidare la prima offerta da parte della Mercedes e di Toto Wolff trattandolo come se fosse l’ultimo arrivato:

Apprezzo molto l’incontro avuto e grazie per tutti i tuoi consigli, ma ti scrivo solo per farti sapere che mi unirò a Carlin e Volkswagen invece che a Mücke Motorsport e Mercedes perché credo sia la scelta giusta per la mia carriera.

George Russell Carlin
George Russell sulla monoposto Carlin – Photo Credit: Formula 3

Poi Toto Wolff lo congedò amaramente estraniando il suo pensiero secondo il quale il giovane inglese stava prendendo una scelta quanto più sbagliata possibile. Il tempo, però, avrebbe dato ragione al manager austriaco.

I test DTM con BMW e l’assalto finale di Mercedes

Più tardi, sempre lo stesso anno di quella prima offerta Mercedes, George Russell venne convocato da BMW, a Jerez, per effettuare qualche test per il team ufficiale DTM inviando sul tracciato un pilota ufficiale da usare per Russell come riferimento per i tempi. Ovviamente sul tracciato erano presenti tutti i team DTM, quindi Audi e ovviamente Mercedes.

Il giovane pilota di King’s Lynn era tra i più veloci in pista e venne da subito dagli uomini Mercedes e decisero di consigliare a Toto Wolff di avanzare una proposta, questa volta sottoforma di contratto, per averlo tra loro prima che BMW potessero accaparrarselo. Eppure George Russell era di fronte un bivio poiché la casa di Monaco di Baviera voleva ingaggiarlo come pilota ufficiale nel DTM dandogli fin da subito il meglio. Bisognava scegliere. Bisognava rischiare.

George Russell BMW DTM
Russell durante i suoi test privati DTM con BMW a Jerez – Photo Credit: DTM

Era assolutamente chiaro da Mercedes-Benz che se avessi firmato con BMW non ci sarebbe stata alcuna possibilità per me con loro in futuro. Mercedes mi propose di correre in Formula 3 per un altro anno con un altro team da loro supportato (Hitech ndr,) e poi avrei testato il loro simulatore di F1 per testare le mie capacità. Se non fossi stato all’altezza, mi dissero che sarei stato messo alla porta. Eppure, quella era la Formula 1 e non il DTM, così decisi di accettare e rischiare.

Il resto, così come tutti i successi che hanno costernato la carriera del giovane George fanno parte dell’inizio di una gloriosa storia che noi tutti conosciamo bene. Possiamo dire che quella scelta, quella di mettersi in gioco e rischiare il tutto per tutto, ha ripagato completamente George Russell che è finalmente giunto al suo obiettivo: diventare un pilota (per caso) della Mercedes.

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Raffaello Caruso

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