Valentino Rossi è pronto a fare il suo debutto nel campionato del GT World Challenge Europe come portacolori del team belga WRT. Il Dottore sarà in grado di tenere il passo dei rivali “Gold” essendo lui l’unico Silver tra i big?
Valentino Rossi alla viglia del round a Imola per il GT World Challenge Europe
Valentino Rossi è pronto. Papà da poco, 43 anni sulla carta, ma mentalmente ancora un ragazzino che vuole fare una sola cosa nella vita: andar forte. Con lui la regola di Enzo Ferrari secondo la quale “ogni pilota perde un secondo sul giro secco ad ogni figlio che ha” decade. Perché il Dottore è pazzo di mente, proprio come papà Graziano. E questa pazzia l’ha portato ad essere un pilota del GT World Challenge Europe come portacolori del team belga WRT campione in carica, perché di fermarsi e dedicarsi ad attività prettamente “da pensionato” non ne aveva proprio voglia.
Questo fine settimana, l’ex centauro e nove volte campione del motomondiale dovrà vedersela in un universo che non gli appartiene: quello delle corse GT. Ad Imola, Valentino guiderà un’Audi R8 LMS GT3 Evo II marchiata con il suo iconico numero “46” dai colori giallo fluo che rende la livrea della vettura visibile ad ogni telecamera. Una scelta non troppo azzardata, bensì voluta, per far capire che “Rossi c’è” e ci vorrà ancora un po’ prima di sbarazzarci di lui in maniera definitiva… dal mondo delle corse, che avete capito?!
Cesare Fiorio, in una vecchia intervista fatta dalla stessa penna che sta scrivendo questo scritto, commentò con queste esatte parole la sua idea, circa, sulla presenza di Rossi nel Campionato GT: “Il suo divertimento è legato alle corse, non si tratta di un divertimento finalizzato a vincere le gare o un titolo mondiale, ma le squadre approfittano di personaggi di spicco come Valentino e tutto quello che questo comporta”. Effettivamente, cosa dobbiamo aspettarci da Valentino Rossi in questa stagione del GT World Challenge Europe?
Di certo sarà un esordio “difficile” e in salita, come ci ha detto in passato il pilota GT Daniele Di Amato, anche se fino adesso tutti i dati sono promettenti e favorevoli al Dottore. Basti pensare il rapido periodo di adattamento alle corse GT quando correva col team Kessel (Ferrari) durante la 12 Ore del Golfo e quel piazzamento in terza posizione nel 2019 (con vittoria assoluta in classe PRO AM).
I dati sono tutti favorevoli e l’esperienza può essere guadagnata macinando km e km in pista. Su questo fronte Valentino non è un novizio e saprà sicuramente ritagliarsi un posto per combattere nelle posizioni che contano perché, a detta sua, non è qui per divertirsi, ma vuole correre con il solo scopo di confrontarsi con i migliori.
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