Mattia Binotto è stato intervistato alla BBC ed ha spiegato come i piani e obiettivi della Ferrari non prevedevano di vincere il titolo mondiale, bensì di tornare ad essere competitivi in griglia contro Red Bull e Ferrari.
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La Ferrari ha iniziato la stagione nel migliore dei modi, questo è un dato di fatto. Durante i test pre-stagionali e prime tre gare del campionato, la F1-75 viaggiava su un altro pianeta rispetto alla RB18 di Max Verstappen e Checo Perez; eppure, dopo l’Australia, qualcosa si è rotto (o è momentaneamente guasto) nel grande ingranaggio che compone e smuove la Scuderia Ferrari.
Adesso, dal GP di Emilia-Romagna, pare che la capacità di concretizzare quanto più possibile durante la gara i risultati ottenuti in qualifica sia una mera utopia perché, per sfortuna o scarsa organizzazione e gestione dei piloti e delle strategie da parte del muretto, la Rossa non ci riesce più.
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Si parla anche di obiettivi stagionali come lo stesso Mattia Binotto, team principal della Scuderia Ferrari, ha dichiarato in una lunga intervista all’ente inglese BBC. Forse quella di Mattia Binotto è stato una mossa saggia quantomai astuta di fare dietrofront e coprirsi dalle accuse da parte dei
“Dire questo forse toglie un po’ di pressione alla squadra, ma penso anche che sarebbe sbagliato a livello di gestione cambiare gli obiettivi iniziali – ha proseguito -. Senza dubbio vogliamo provare ad aprire un ciclo: diventare campioni del mondo, e non solo una volta, provando a confermarci. Ma penso ci vorrà del tempo. La nostra mentalità è quella di migliorare come squadra per essere in grado di vincere il campionato. Essere competitivi è un dato di fatto, diventare campione del mondo è un compito di altro livello. Lo dico forse per togliere un po’ di pressione alla squadra, ma credo anche che sarebbe sbagliato come management cambiare gli obiettivi rispetto a quelli che abbiamo dato loro”. – Mattia Binotto.
C’è comunque da dire che ci sono voluti mezzo decennio e una pandemia perché accadesse, ma la Ferrari è tornata ad occupare il posto che le spetta di diritto: i vertici della Formula 1. La corsa lungo la strada è stata accidentata, con l’abbandono di un quattro volte campione del calibro di Sebastian Vettel ed una serie di regolamenti e “patti segreti” (vedi inizio 2020).
Dopo tutto questo, però, la Ferrari quest’anno ha la macchina più veloce in campo, almeno nelle mani di Charles Leclerc che si contende il titolo in buona fede, chissà però quanto ancora durerà, con quello che ora si è trasformato in un amico: Max Verstappen. Ma le parole di Mattia Binotto, che parla di obiettivi di natura ben diversa rispetto quelli di vincere il titolo mondiale, hanno lo stesso significato di quelle parole fatte anni fa in cui si sarebbe puntato al titolo alla prossima stagione?
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