budget cap red bull telaio
Red Bull ha deciso di rimandare il nuovo telaio al 2023, ma i costi di produzione fanno parte del budget cap del 2022?

Il mondiale di F1 2022 oltre all’arrivo delle nuove monoposto con annesso regolamento, ha visto anche l’introduzione di un budget cap spesso discusso. Il limite di spese imposto sembra non avere un chiaro controllo, motivo per cui la FIA è chiamata a fare chiarezza. Tra i dubbi maggiori c’è anche quello del telaio leggero omologato da Red Bull che dovrebbe comunque rientrare nel conteggio dell’attuale budget cap.

LEGGI: “Omologato il telaio più leggero, ma rimandato al 2023”

Il telaio leggero fa parte del budget cap 2022 di casa Red Bull?

Poco più di un mese fa aveva stupito la voce secondo la quale il team di Milton Keynes era pronto ad omologare un nuovo telaio. L’elemento, più leggero rispetto a quello montato in campionato, ha infatti suscitato parecchi dubbi soprattutto per la spinosa questione del budget cap. Mattia Binotto aveva infatti espresso le sue perplessità, visto che giunti a metà stagione pareva difficile spendere soldi per tale componente. Il team di Milton Keynes alla fine del mese di luglio ha comunque omologato il telaio alleggerito, scegliendo poi di rimandare il suo debutto probabilmente al 2023.

Nonostante questa decisione, è sorta però una domanda spontanea. Il telaio omologato fa parte del budget cap 2022? Secondo quanto riportato da Motorsport.com, i costi legati alla costruzione di questa nuova componente dovrebbero infatti rientrare nei limiti di spesa di quest’anno; un ragionamento dettato dalla logica, vista anche l’omologazione che la FIA ha dato per questo 2022. A rendere sospetto il tutto è stata poi una prima negazione inerente all’esistenza di questo nuovo telaio. Una “bugia” dalle cosiddette gambe corte visto che le operazioni di omologazioni sono tranquillamente reperibili.

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Photo Credit: Red Bull Content Pool

A Milton Keynes hanno infine deciso di rimandare il nuovo telaio al prossimo mondiale. Ora però la Federazione è chiamata a chiarire i molti dubbi sorti. La logica vorrebbe infatti che le spese legata alla produzione della nuova componente rientrino nel limite imposto per il 2022. Una situazione che necessita di essere messa in luce, soprattutto visto che la FIA ne conosce l’esistenza. Tali perplessità portano così nuovamente l’attenzione su un regolamento finanziario stilato per necessità, ma forse senza i giusti mezzi per riuscire a controllarlo. Uno scenario che la FIA dovrà risolvere se davvero vorrà credere di avere tutti i team di F1 sullo stesso piano economico.

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Chiara Zambelli

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