Rubens Barrichello è tornato vittorioso a bordo di una Ferrari (non di Formula 1) durante il weekend di Vallelunga, in occasione del Campionato Italiano Gran Turismo. Abbiamo intervistato l’icona Ferrari dei primi anni 2000 all’interno dei box di Scuderia Baldini.
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Barrichello e quell’amore chiamato Ferrari
Certi amori non finiscono mai. Possono passare decenni, interminabili momenti, ma si torna sempre dove si è stati bene. La scelta di Rubens Barrichello, di correre una tappa endurance nel GT Italiano come portacolori di Scuderia Baldini e Ferrari è nata per scherzo; una simpatica coincidenza che ha fatto trovare d’accordo il pilota brasiliano e il patron di Scuderia Baldini, Fabio. Ma questa è una storia che vi racconteremo sempre sui nostri canali.
Dopo la sua ultima gara in Formula 1, avvenuta durante il GP del Brasile del 2011 a bordo della Williams, l’amore per Rubinho verso la massima categoria dell’automobilismo e la Ferrari non si è mai placata, ma è rimasta sopita, risvegliandosi nel weekend di Vallelunga! Il ritorno dietro al volante di una Ferrari (prima volta assoluta a bordo di una vettura GT3) ha regalato a Rubens Barrichello una straordinaria vittoria coi colori della Rossa di Maranello, targata Scuderia Baldini. La gioia era incontenibile, l’emozione era visibile sul volto paonazzo del brasiliano, emozionato e contento come ai tempi d’oro della sua Ferrari al momento dei festeggiamenti sul podio, così come avvenuto anche nel momento della nostra intervista, riportata di seguito.
Rubens Barrichello ed il ritorno in Ferrari con Scuderia Baldini
Rubens è stata la tua prima volta a bordo di una GT3. Quali sono le sensazioni che hai provato alla guida della Ferrari 488 GT3 Evo 2 di Scuderia Baldini?
“Non sono abituato all’ABS e ho dovuto abituarmici, ma ho avuto il mio tempo per farlo. Vallelunga è anche cambiata da quando sono venuto da bambino, ma ogni volta che sono salito sull’auto miglioravo il passo e mi divertivo”.
Che emozioni hai provato nel tornare a vestire i colori della Ferrari?
“È stato uno dei migliori momenti della mia vita quello di correre in Ferrari. Tornare a gareggiare per essa, o comunque per un team che la rappresenta, è sempre un’emozione bellissima”.
Avremo la possibilità di vederti gareggiare in Italia più spesso? Quali sono i tuoi piani futuri?
“Io a gareggiare ancora in Italia? Potrebbe essere. Sono molto impegnato a correre nel campionato stock car in Brasile e ho visto la gente che mi chiedeva come fosse tornare a guidare, ma il punto è che io non mi sono mai fermato dopo la Formula 1 e non mi vedo senza il volante e allora devo solo guardare date o altro, ma sono davvero contento di essere qui”.
Nel weekend abbiamo visto una scolaresca in gita sul circuito. Quindi in Italia non solo calcio, che è lo sport nazionale, ma anche tanto motorsport! Cosa pensi di queste iniziative?
“Questo è dovuto molto ai social network. Negli ultimi anni abbiamo promosso molto la Formula 1 attraverso tantissimi canali come YouTube e Netflix e adesso iniziano ad essere interessati alla F1 come alle altre categorie in generale ed era bellissimo vedere questi bambini piccoli vedere una foto con uno sconosciuto come me (ride) ma sembravano conoscere davvero la storia di tutto ciò. Mi sono emozionato”.
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