Vallelunga, terra di passione e motori. Un piccolo tempio della velocità in cui si disputa annualmente l’ACI Racing Weekend. In occasione di tale evento, abbiamo avuto il piacere di parlare con Emiliano Perucca Orfei giornalista e test-driver per Automoto.it. Il noto giornalista italiano si trovava all’Autodromo di Vallelunga per prendere parte al campionato BMW M2 CS Racing Cup col team BMW Italy dividendo l’abitacolo con l’ex Direttore di Autosprint Alberto Sabbatini.
Masterpilot: BMW dalle categorie minori al WEC e GT Italiano
Quali sono le sensazioni alla guida di questa BMW M2 CS Cup?
“È una macchina molto pesante, però ha anche dei difetti (ride). In realtà è molto potente e sanguigna, ha la trazione posteriore ed è proprio bella da guidare perché è un po’ old school sotto alcuni aspetti e questa è una cosa divertente. Chiaramente, col TCR che presenta pesi più ridotti riesci ad essere più incisivo con una guida veloce e tecnica e devi conoscere i segreti della trazione anteriore; qua, invece, (al volante della BMW M2 CS Cup ndr.) hai una guida sportiva perché l’auto è a trazione posteriore, derapa e quindi devi metterci del tuo per controllarla”.
In questo weekend, come da prassi, correrà anche la sorella maggiore la M4 GT3 e vorrei sapere da te un parere su quella che è stata l’evoluzione di BMW negli ultimi anni.
“BMW non la scopriamo adesso. Hanno vinto la 24 Ore di Le Mans, non sono sprovveduti ed hanno corso in F1 ottenendo dei risultati che magari non erano quelli sperati, ma hanno comunque fatto delle belle figure ed il motore che avevano loro era sicuramente il più potente. Qui non corrono solo con la M4 e le varie M2, ma anche con le Mini nel Mini Challenge. Possiamo intuire, quindi, che l’impegno alla base nelle custom racing è molto ed anche nel GT3, tant’è che hanno portato nomi importanti a correre per loro (come Timo Glock ndr.) e mi sembra una gran bella cosa. Chapeau, come dice qualcuno”.
L’Autodromo di Vallelunga è un circuito tanto bello quanto tecnico e difficile. Come ti senti a correre su questo tracciato?
“Devo essere sincero, ho un bruttissimo ricordo su questa pista (ride). Ho bucato su all’entrata del curvone, la parte più veloce, con la Seat. Ne sono uscito incolume e sono andato direttamente in sabbia senza subire danni, ogni volta che ci ripasso un minimo di sprizza ce l’hai. Però è una pista molto bella, anche molto sicura ed è un mix tra quello che è un autodromo veloce ed uno lento. La bellezza di questo tracciato è che mette in combinazione questi aspetti. Tra l’altro, essendo nella zona del romano è più caldo rispetto i circuiti presenti in Germania e Nord Europa e, di conseguenza, le squadre durante l’inverno vengono qui a testare le vetture perché questa tipologia di tracciato permette loro di mettere appunto un’auto nuova in diverse condizioni”.
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Nell’ultima puntata di Paddock GP Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Gabriele Bassi hanno commentato il GP d’Italia assieme al giornalista ed autore Umberto Zapelloni.
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Raffaello Caruso