Ferrari F1-75 GP Stati Uniti
La F1-75 si è dimostrata una macchina valida nella lotta per il mondiale, ma non all'altezza della Red Bull. La Ferrari deve ancora lavorare.

Il mondiale 2022 è stato per la Ferrari F1-75 una questione molto complicata. Inizialmente vista come la vettura più veloce in pista, la performance è andata via via opacizzandosi. Quello che è emerso dopo la pausa estiva è stato il quadro di una monoposto di gran lunga inferiore a Red Bull, e sembra che a Maranello ne abbiano trovato le cause. DI seguito sono riportate le parole di Paolo Filisetti per la Gazzetta dello Sport, in cui identifica il problema della Ferrari F1-75 in questo mondiale.

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Ferrari sembra aver capito a cosa sia dovuto il minor passo della F1-75 a fine mondiale

La stagione 2022 dev’essere vista come uno spunto per la Rossa da cui imparare. Tanti i problemi, soprattutto legati alla gestione e alla degrado delle gomme, che hanno dato grattacapi alla Ferrari F1-75 in favore di una Red Bull più solida e completa. In particolare, il nuovo fondo in ottica 2023, introdotto a Suzuka, ha dato risposte finora confortanti, con anche Sainz che sembra essersi ormai ben adattato alla vettura. Ma si parla comunque di tanto lavoro da fare. Si dovrà, secondo quanto riportato da Paolo Filisetti, lavorare non solo sulla parte aerodinamica ma anche sulle sospensioni, troppo rigide e cambiate in vista della TD39 contro il porpoising. Miglioramenti come questi saranno la base solida da cui poter partire con i miglioramenti nelle prime gare del 2023, con la speranza di ambire più concretamente alla testa della classifica nel mondiale piloti e costruttori.

Ferrari F1-75 Sainz GP Stati Uniti
Photo Credits: Scuderia Ferrari Twitter

Da indiscrezioni sembra però che l’attuale situazione non sia del tutto imputabile a una carenza di bilanciamento aerodinamico. Le prestazioni sarebbero peggiorate a causa di un assetto delle sospensioni più rigido rispetto a quello adottato sino a metà stagione. In pratica, da quando la Fia ha introdotto la direttiva tecnica 39 per limitare il fenomeno dei saltellamenti ad alta velocità, imponendo controlli più severi sulla flessibilità del fondo e sul consumo del pattino che si trova sotto la monoposto. Questo potrebbe avere influito indirettamente sulle prestazioni della Ferrari, peggiorando la gestione degli pneumatici“. – Paolo FIlisetti

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Camilla Taglietti  

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