Luca Marini torna sul tema dell'introduzione del peso minimo anche in MotoGP dopo il diverbio social tra Bautista e Redding

Si torna a parlare di peso minimo anche in MotoGP e a farlo è Luca Marini. Il pilota Ducati analizza a fondo la questione, concludendo che l’introduzione di una norma in merito a questo annoso problema, potrebbe portare giovamento anche ai piloti meno corpulenti.

Le parole di Luca Marini sul limite peso minimo

Sono anni che se ne parla e dopo il diverbio social tra Redding e Bautista sull’argomento, anche Luca Marini è voluto intervenire sul tema, essendo anche lui un pilota alto rispetto ad alcuni suoi colleghi.

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I toni utilizzati dal pilota Mooney VR46 Racing sono più pacati rispetto al diverbio tra i piloti SBK, ma anche lui elenca i motivi per cui sarebbe necessario l’inserimento di un limite peso moto/pilota. Marini, alto 184cm, in Moto2 aveva qualche libertà in più essendoci nella classe di mezzo un regolamento che norma il peso minimo.

In Moto2 il mio allenamento in palestra era molto diverso. Ho fatto pochissimo lavoro con i pesi, perché sono grosso, e ho fatto più cardio. In MotoGP è più difficile. In Moto2 c’è un peso minimo, io ero quattro chili sopra il limite. Non c’è problema, ci sono altri motociclisti così. La differenza tra me e Bezzecchi era di circa 8 chili, ma gli altri dovevano essere pesati. In MotoGP è più complicato; cerco di essere più rigoroso con il mio programma di allenamento e la mia dieta. Non c’è un peso minimo, quindi c’è una differenza di 10 chili tra me e un altro pilota Ducati

Luca Marini peso minimo
photo credits: motogp.com

Il pilota Mooney VR46 ha spiegato anche chiaramente cosa significa pesare di più degli altri colleghi in griglia, soprattutto comparando le prestazioni con i compagni di marca.

Ha un grande impatto sul comportamento della moto e sul consumo degli pneumatici. Su molti circuiti ho la sensazione, e i dati lo confermano, di chiedere di più alle gomme. Io sono più pesante e tu devi trasmettere più energia per poter accelerare allo stesso modo. Secondo i dati, l’accelerazione è la stessa. All’inizio della stagione finivo ogni gara con il pneumatico posteriore molto consumato. Abbiamo lavorato molto su questo aspetto e ora siamo competitivi

Sempre ai colleghi di motorsport.com Luca Marini continua così riguardo all’argomento:

Sarebbe meglio se tutti avessimo un peso minimo, perché potremmo fare più allenamento con i pesi. Penso che ne beneficerebbero anche i più magri. Quando hanno un pilota leggero non devono pensare tanto alla distribuzione del peso e questo cambia il comportamento della moto. È una cosa che devono sviluppare l’IRTA e la Dorna, non i costruttori.

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Simone Massari

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