Il team red Bull sarebbe dovuto andare incontro ad una penalità durante il GP di Monaco per non aver rispettato la linea gialla all’uscita della pitlane, almeno questo si asettava la Ferrari, fautrice del richiamo. La FIA ha deciso di non accogliere le proteste presentate dalla Ferrari contro i due piloti della Red Bull dopo il Gran Premio di Monaco. Per quale motivo?
Ecco perché non è arrivata la penalità a Red Bull al GP di Monaco
La Ferrari non ha avuto successo nel tentativo di protesta contro i piloti Red Bull arrivati al primo (Perez) e al terzo posto (Verstappen). La squadra di Maranello ha presentato proteste individuali contro i due piloti , “in cerca di chiarimenti” sul fatto che Perez e Verstappen abbiano sfiorato la linea gialla che delimita l’uscita della pit lane al termine di curva 1.
I team hanno così schierato in campo gli uomini che avrebbero dovuto rappresentarli: la Red Bull è stata rappresentata dal Direttore Sportivo Jonathan Wheatley, mentre la Ferrari ha inviato la controparte di Wheatley, Inaki Rueda. Presente anche il direttore di gara della FIA di Monaco, Eduardo Freitas.
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Il regolamento sportivo prevede che i piloti non debbano oltrepassare il traguardo e data la mancanza di chiarezza sulla situazione, la Ferrari ha cercato dicommissionare una penalità ad entrambe le Red Bull.
Uscendo dai box, Verstappen ha messo parte degli pneumatici sinistri sul lato sinistro della linea in uscita dai box. La Ferrari ha sottolineato un caso simile in cui Yuki Tsunoda di AlphaTauri ha ricevuto penalità di tempo per aver attraversato la linea bianca all’ingresso ai box in Austria nel 2021.
La Ferrari ha sottolineato che nelle note del Direttore di Gara per Monaco (articolo 11.1), Freitas aveva delineato cosa devono fare i piloti in uscita dai box.
“Conformemente al Capitolo 4 (Sezione 5) dell’Appendice L all’ISC (Codice Sportivo Internazionale), i piloti devono tenersi a destra della linea gialla continua all’uscita dai box quando lasciano i box e rimanere a destra di questa linea fino a quando finisce dopo il turno 1″.
Dato che Perez e Verstappen non hanno obbedito a questa clausola, la Ferrari ha ritenuto che questo fosse un motivo sufficiente per una protesta. La difesa della Red Bull è stata che in entrambi i casi le vetture erano ancora a destra della linea e che, nonostante ciò, non avevano commesso una violazione del Codice Sportivo Internazionale.
Entrambe le parti hanno convenuto che le gomme di sinistra di entrambe le vetture erano in linea, con parte della gomma sull’asfalto a sinistra della linea. I Commissari Sportivi hanno però deciso di non accogliere le proteste, con la motivazione che la redazione delle note del Direttore di Gara non è del tutto in linea con la redazione del Codice Sportivo.
L’appendice L dell’ISC afferma che “all’uscita dei box, un’auto ‘non deve attraversare la linea tracciata sulla pista all’uscita dei box”.
I Commissari Sportivi hanno stabilito che secondo il regolamento, compito del Direttore di Gara è quello di “osservare e rispettare tutte le disposizioni del Codice e del Regolamento Sportivo”. Mentre le note di Freitas per il GP di Monaco contenevano la clausola di rimanere a destra della riga, queste note servono semplicemente come un’aggiunta al regolamento ma non hanno la precedenza sulla formulazione dell’ISC o del regolamento sportivo.
Di conseguenza, né Perez né Verstappen hanno commesso alcuna violazione del regolamento prevalente, ovvero l’ISC, e di conseguenza le proteste della Ferrari non sono state accolte.
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