Dopo due gare a digiuno di vittorie, a Silverstone e in Austria, la scuderia di Milton Keynes e Max Verstappen si rifanno con gli interessi al Paul Ricard, dove l’olandese trionfa anche grazie all’errore di Leclerc che va a sbattere mentre era in testa alla corsa. Dopo il GP di Francia, la Red Bull si ritrova leader di entrambi i campionati con 63 punti di vantaggio nella classifica piloti e 82 in quella costruttori. Il mondiale è ancora lungo, mancano 10 gare, ma la sensazione è che il team austriaco a Le Castellet abbia messo una seria ipoteca sul titolo iridato.
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GP Francia: la Red Bull torna a vincere al Paul Ricard
Ci voleva Charles Leclerc e il muro preso in uscita da curva 11 mentre era leader del GP di Francia, per ridare slancio alla corsa mondiale della Red Bull dopo due gare avare di soddisfazioni per gli austriaci. Senza il disastro del monegasco, probabilmente la scuderia di Milton Keynes si sarebbe dovuta accontentare del secondo posto, in una fase della stagione in cui la Ferrari sembra essere più competitiva in ogni circuito e in qualsiasi condizioni di pista. Ma la Rossa è fragile, con un pilota troppo spesso incline all’errore, mentre la Red Bull si è dimostrata solida e Max Verstappen impeccabile.
Con la pista libera davanti, l’olandese è andato a prendersi una vittoria facile facile, preoccupandosi anche per le condizioni di Leclerc dopo l’impatto contro le barriere. Una bella dimostrazione di fairplay che racconta, ancora una volta, dell’ottimo rapporto che intercorre tra i due avversari. La Red Bull arriva all’appuntamento in Ungheria, l’ultimo prima della pausa estiva, con un ampio margine in entrambe le classifiche. All’Hungaroring la Ferrari proverà a fare bottino pieno con una doppietta, ma certo è che con la vittoria in Francia Verstappen abbia allungato le mani sul mondiale.
SOS Perez in casa Red Bull?
Per un Max che sorride e si gode la leadership della classifica piloti, dall’altra parte del box Red Bull Checo arranca e fatica a trovare la prestazione. In Francia il messicano non è andato oltre il quarto posto e sarebbe potuta andare anche peggio se non fosse stato per la penalità inflitta ad un ottimo Carlos Sainz. Perez ha lamentato una cronica mancanza di ritmo per tutta la gara. E che dire della solenne dormita dopo la virtual safety car degli ultimi giri, quando Russell lo ha passato senza troppi complimenti?
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Il messicano ha sofferto la superiorità del compagno di squadra per l’intero weekend, a dimostrazione di un periodo no che conta due ritiri – in Canada e Austria – e un secondo posto rimediato a Silverstone. Certo, con ben 82 punti di vantaggio sulla Ferrari la leadership della Red Bull nel mondiale costruttori non pare essere in discussione. Ma il campionato è lungo, mancano ancora 10 gare che la Ferrari è intenzionata a vincere tutte (parola di Binotto). Occorrerà quindi il miglior Perez possibile per ottenere l’en plain e portare a casa entrambi i titoli.
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Rosanna Greco