Leclerc errori Ferrari Charles Leclerc
Nonostante i punti persi finora a detta di Charles Leclerc siano 20 o 30, le gare del mondiale sembrano raccontare una storia diversa.

Charles Leclerc è freddo quando si presenta al ring delle interviste, dopo il GP di Francia. “Se a fine anno perderò il mondiale per 20 o 30 punti, so che la colpa è mia”, si limita a dire. È un peccato. La chiude in poche parole, ghiaccio nei gesti e fuoco negli occhi. Non si osa chiedergli altro perché si sa che nessuno tiene a questa corsa mondiale più di Charles stesso, che la vede allontanarsi ad ogni tappa. La verità, purtroppo, è che i punti persi dalla Scuderia Ferrari nei confronti di Leclerc sono di più. 78, per la precisione, senza contare il risultato complessivo che coinvolge anche Sainz o le decisioni del muretto, per cui si andrebbe a sfiorare il centinaio. E questo è molto più che un peccato.

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Charles Leclerc, l’errore di valutazione a Imola

-10, Imola. La prima perdonatissima svista di Charles avviene in un momento in cui è incriticabile. In testa al mondiale, con Verstappen reduce da due ritiri. Dopo le due vittorie immacolate in Bahrain e in Australia. È qui che Leclerc perde il posteriore, alla Variante Alta sulla pista bagnata del circuito di Imola. L’errore è stato imputato all’impazienza, alla foga, alla pressione di dover dimostrare davanti ai tifosi del Cavallino. Leclerc scivola dalla lotta per la seconda posizione fino alla sesta, passando quasi inosservato. Un podio sarebbe andato bene, sarebbe bastato in una giornata come quella. Ma non a lui, che in un eccesso di cuore e di piede sbaglia, gettando le basi perché, in retrospettiva ai fatti del Paul Ricard, quello sembri un cattivo presagio.

Charles Leclerc GP Imola
Photo Credit: Formula 1

Charles Leclerc, la delusione in Catalogna

-25, Spagna. Dominante sin dalle qualifiche, Leclerc attacca l’asfalto con una voglia, una fame, che pochi in griglia hanno avuto. Il sabato riesce a mettere in ombra con un solo giro spaventoso un venerdì piuttosto opaco. La domenica macina secondi su secondi, vola inarrestabile e con una guida pulita perché ha la sicurezza di domare una macchina capace di grandi risultati. Sembra un dominio alla Hamilton, quello dei primi ventisette giri. Che Charles sia scomparso per non tornare più, in pista come alla testa della classifica. Ci illude – e si illude – di avere ormai in pugno il campionato. Di dover solo gestire, d’ora in poi, bruciando tutti al via. Ma le cose, neanche a dirlo, non vanno come previsto. Nemmeno due giri dopo, la Rossa è piantata ai box con un problema alla power unit; il monegasco deve segnare uno zero per il campionato piloti e andare avanti. Deve sforzarsi di offrire pacche sulle spalle agli ingegneri più sconsolati di lui, di attraversare la pit lane per abbracciare Mattia Binotto al muretto Ferrari, di abbozzare un sorriso al pubblico davanti alle telecamere con l’urlo in gola ancora spezzato. 

Charles Leclerc GP Francia
Photo Credit: scuderia Ferrari Twitter

Charles Leclerc, il posteriore in fumo tra le strade di Baku

-18, Azerbaijan. Qui la storia si ripete, fin troppo simile a quella spagnola, per un Leclerc in cerca di redenzione dopo il purgatorio di Monaco. Baku l’aveva già messo davanti ad una gara dolorosa nel 2019, in cui era leggero e irraggiungibile sulla sua SF90 e ha perso tutto per un errore in qualifica, e nel 2021, con un’inaspettata pole da cui è sprofondato in quarta posizione nell’anno in cui era tutto di proprietà Mercedes-Red Bull. Charles, quest’anno, sembra avere finalmente ciò che serve per dominare i vicoli della città, tirando fuori dal cilindro un giro magico in qualifica.

CHarles Leclerc GP Azerbaijan
Photo Credit: Formula 1

Invece niente va come dovrebbe e ciò che resta è solo delusione. Baku prende i sogni di Leclerc e li svuota senza alcuna pietà, con la scusa di un altro guasto alla power unit inspiegabile per tutto il team. Tutte le certezze, le sicurezze che avevano fatto cantare vittoria troppo presto a qualche tifoso, crollate in un attimo. Dopo l’Azerbaijan, c’è da lottare con una Red Bull che si è presa a forza la testa della classifica dopo gare eterne e ostiche. La Ferrari lascia il circuito in anticipo e le riprese alle sedie del muretto box ormai vuote sono più che eloquenti. Parlano di un’amarezza rimasta a chi si accorge che, se vuole un mondiale, lo deve andare a prendere con le unghie e con i denti, facendo scelte difficili ma soprattutto lavorando di più. 

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Charles Leclerc, il grido di dolore a Le Castellet

-25, Francia. Gli ultimi punti, persi dalla testa di una gara che ha dominato per tutto il weekend, sono quelli che forse fanno più male. Combatte al via con Max Verstappen, lo tiene dietro senza errori. Non si fa scalfire dagli attacchi del leader del mondiale ma, quando questo entra per cambiare le gomme e lo lascia solo in pista, qualcosa va storto. L’urlo disperato che, a detta sua “Nessuno doveva sentire”, è l’unico spaventoso eccesso di emozioni che si concede, in quel momento. Poi rimane lì, alla Double Droite, fermo come la SF-75 al lato della pista, sconsolato e inconsolabile. Rigido anche nel post gara quando rilascia le interviste, con il controllo di chi sa che, se concedesse lo spazio a un sentimento, uno qualsiasi, esploderebbe tutto. 

Charles Leclerc GP Francia
Photo Credit: Scuderia Ferrari Twitter

Vorrebbe disperarsi, lo vorremmo tutti davanti a qualcosa di tanto grande. Chi per pura ammirazione e tifoseria, chi perché sperava che le sorti del mondiale fossero più aperte, e chi semplicemente non voleva vedere la repentina fine di una prestazione sportiva del genere, con la correttezza ed il rispetto tra due avversari dentro e fuori dalla pista. Invece, ci si ritrova a pensare con ottimismo malinconico a cosa sarebbe successo se quei 78 punti fossero sommati ai 170 tondi della classifica e non persi in attimi cruciali. Charles Leclerc nel GP di Francia ha scelto ancora una volta la freddezza, ma quel grido che doveva essere privato è diventato un po’ di tutti. E forse va bene anche così.

Ascolta Paddock GP

Ascolta l’ultima puntata di Paddock GP in cui Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Gabriele Bassi hanno commentato il GP di Francia assieme all’autore Luca Dal Monte.

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Camilla Taglietti

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