Questo fine settimana, sul circuito di Silverstone, i piloti di F1 si cimenteranno nelle qualifiche sprint per la prima volta nella storia. Il nuovo format, fortemente voluto dalla FIA per aumentare lo spettacolo del venerdì e del sabato, è stato accolto con una certa freddezza dai diretti interessati. Ci sono gli scettici, gli attendisti, i possibilisti. Tutti sono comunque concordi nel dare una chance all’esperimento che, lo ricordiamo, dopo il GP di Gran Bretagna, verrà ripetuto in Italia e Brasile e potrebbe diventare un appuntamento fisso nelle prossime stagioni.
Qualifiche Sprint, Hamilton: “sarà una processione”
Le Qualifiche Sprint, la presentazione della nuova era della F1, la lotta Red Bull-Mercedes. Il GP di Gran Bretagna si candida, a buon diritto, ad essere il più atteso della stagione. Durante il weekend inglese la FIA svelerà, con un evento in streaming, la monoposto del futuro. La Mercedes sarà obbligata a vincere per tenere aperta la corsa al titolo. E la sprint qualifying farà il suo debutto in F1. Tra gli spunti di discussione, quest’ultimo è sicuramente quello che più ha tenuto banco, non solo tra tifosi e appassionati, ma soprattutto tra gli addetti ai lavori. Team e piloti hanno espresso qualche riserva sulla reale utilità del mini GP. Tra i più critici Lewis Hamilton che, interrogato sulla questione, ha espressamente parlato del rischio che la gara si trasformi in una processione:
Molto probabilmente la corsa sarà un trenino. Speriamo di offrire qualche sorpasso, ma penso che in definitiva non si rivelerà una Qualifica Sprint così eccitante. In ogni caso vediamo come andrà e poi trarremo le dovute conclusioni. Non c’è motivo di criticare a prescindere senza prima provare effettivamente questo format
Qualifiche Sprint: le opinioni dei piloti, tra riserve ed entusiasmo
Il giudizio di Lewis Hamilton è forse quello più definitivo, anche se il sette volte campione del mondo non esclude la possibilità che, a gare sprint avvenute, possa cambiare opinione. Il resto dello schieramento rimane attendista: i piloti vogliono aspettare e vedere come va prima di sbilanciarsi. Sebastian Vettel spera che il nuovo format non generi confusione, mentre Fernando Alonso è convinto che dopo l’esordio a Silverstone le Qualifiche Sprint verranno ritoccate a Imola e Interlangos. Carlos Sainz si aspetta una gara aggressiva, in cui tutti spingeranno al massimo ma con i sorpassi che potrebbero essere ridotti all’osso. Per Ricciardo la sprint race va affrontata come una gara normale: se non si attacca si rischia infatti di partire molto dietro la domenica.
I più entusiasti della novità sono i piloti giovani. Lando Norris è forse il più allineato con la filosofia di Ross Brown. Per il responsabile tecnico del Circus le Qualifiche Sprint esalteranno i piloti e saranno un punto di partenza per modernizzare una F1 che ha scontato, negli anni, una sempre maggiore disaffezione da parte degli spettatori più giovani. Per Norris le sprint race, brevi e senza pit-stop, potrebbero contribuire ad avvicinare le nuove generazioni alla classe regina. “Capisco che a volte un evento lungo possa far cambiare canale – ha detto il pilota McLaren -perché magari si può fare qualcosa di altrettanto divertente. Dunque provare un format più ristretto è qualcosa che credo sia sensato”. Sulla stessa linea di Norris anche Charles Leclerc e Pierre Gasly.
Qualifiche Sprint, le opinioni dei piloti: la posizione di Verstappen
Max Verstappen ci ha abituato a dichiarazioni spesso provocatorie e fuori dal coro. In tempi non sospetti, era il mese di marzo e di sprint qualifying si stava ancora discutendo, il pilota Red Bull analizzò molto lucidamente e da un punto di vista inedito la novità che sarebbe stata introdotta da lì a breve:
Penso che questa idea nasconda altri propositi rispetto a quello di rendere migliore il weekend di gara – dichiarò al quotidiano olandese De Telegraaf – Vogliono più azione durante il fine settimana, e lo capisco, perché effettivamente il venerdì di solito è noioso, e lo stesso è il sabato fin quando non arrivano le qualifiche. Vogliono attirare più persone sui tracciati, o alla tv, e quindi fare più soldi. Alla fine, ruota tutto intorno al denaro. E, sia chiaro, posso capirlo. A me piace molto di più la gara classica. E poi le vetture più veloci continueranno a essere davanti a tutte, non importa quante gare organizzi in un fine settimana. I più forti resteranno i più forti.
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Paddock GP è il podcast che analizza i gran premi delle competizioni del motorsport! Nella terza puntata del podcast, Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Vincenzo Simonelli, in compagnia dell’ospite speciale Luca Dal Monte, hanno analizzato il GP d’Austria 2021 creando un bel dibattito grazie ai punti di vista del loro ospite ed ai commenti ricevuti dagli ascoltatori. Se lo avete perso lo trovate su Facebook, YouTube e Spotify.
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Rosanna Greco