Fia messaggi politici piloti
La FIA ha vietato ai piloti i messaggi politici, religiosi e personali creando un nuovo articolo nel Codice Sportivo Internazionale.

La Federazione ha deciso di sperare ufficialmente lo sport da quello che è il mondo politico. Dopo varie discussioni avvenute nel corso degli ultimi anni, la FIA ha infatti vietato i messaggi politici ai piloti. L’eccezione potrebbe comunque verificarsi, ma solo in caso di approvazione da parte della Federazione. 

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FIA: vietati i messaggi politici i piloti

Il mondo della F1 è da sempre definito uno sport dove competizione e politica si incontrano e si scontrano. Quest’ultima però è la politica inerente a quello che è il Circus, al suo funzionamento e al gioco di forza messo in atto dai team. Negli ultimi anni, anche e sopratutto nei weekend di gara, la F1 ha visto l’arrivo di una politica diversa. I piloti si sono infatti resi portavoce di alcune situazioni esterne al mondo delle corse automobilistiche. Una situazione che la FIA non ha sempre visto di buon occhio.

Fia messaggi politici piloti
Photo Credit: Aston Martin Twitter

La Federazione aveva già optato per un divieto; ai piloti infatti non era più stato permesso di indossare abiti diversi da quelli ufficiali in momenti come le interviste o la cerimonia del podio. A partire dal 2023 la FIA ha deciso di porre un’ulteriore divisione tra quello che è lo sport e quella che invece è la politica mondiale. Il Codice Sportivo Internazionale ha così subìto una modifica da questo punto di vista.

Il nuovo articolo redatto, il 12.2.1.n, stabilisce dunque una nuova violazione. I piloti potranno infatti essere puniti per “diffusione e esibizione di dichiarazioni politiche, religiose e personali, in particolare in violazione del principio di neutralità promosso dalla FIA”. La Federazione ha però lasciato spazio all’eccezione; qualora un pilota, o un team, volesse esibire un messaggio politico, dovrà chiedere prima l’approvazione. Se concessa dalla FIA, la violazione citata dal nuovo articolo del Codice Sportivo non sarà da ritenersi tale.

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Chiara Zambelli

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