Un tracciato da test, un tracciato diverso ma un tracciato che forse mostra una realtà più equilibrata rispetto agli ultimi due GP cittadini. Una Red Bull stratosferica, una Mercedes sempre forte forse non abituata ad inseguire; una McLaren da terzo posto Costruttori e una Ferrari che torna alla realtà . Il GP di Francia mette in luce una Red Bull perfetta in pista e coraggiosa ai box; la scuderia di Milton Keynes allunga così sulla diretta rivale Mercedes, confermando così un campionato, per ora, equilibrato, combattuto, per nulla scontato.Â
GP Francia, Red Bull allunga su Mercedes
È un Max Verstappen ormai grande quello che dal gradino più alto del podio di Francia guarda con orgoglio il resto del Circus. Al suo fianco ci sono Lewis Hamilton e Sergio Perez; il primo con la consapevolezza di essere per una volta inseguitore, il secondo sempre più perfetto per una Red Bull che vuole vincere. I favoriti rimangono sempre loro, gli uomini di Toto Wolff; non per demerito di altri, ma per merito alla squadra che ha segnato e dominato un’era della F1. Per quest’anno però non sono soli; alla corte del Re Nero infatti sembra finalmente essersi stabilito il giovane Verstappen.
Quella tirata da Red Bull a Mercedes nel GP di Francia è una stoccata che fa male. Le classifiche parlano e il vento sembra girare in favore di Christian Horner e di un team che ha di nuovo quella fame di dominio, come fu nell’era Vettel. “Ci riprenderemo i punti persi a Baku”. Questa l’affermazione di Max dopo le qualifiche; una frase che sembra fatta, scontata ma che nasconde la consapevolezza di poterlo fare davvero. Al Paul Ricard, terra targata Mercedes, non vince la forza di Brackely, ma il coraggio di Milton Keynes.Â
Verstappen e Perez: una coppia da titolo?
La strada certo è ancora lunga per Abu Dhabi e la conseguente fine del Mondiale di F1 2021. Ma la domanda che ad inizio stagione era solo sussurrata ora sembra rimbalzare da un muro all’altro del paddock. È dunque arrivato l’anno giusto? Difficile da dire, presto da calcolare. Una cosa è però certa e evidente. Il numero 33 di strada ne ha fatta con la sua Red Bull da quella prima volta nel 2016. E che dire di Perez? Scelta più giusta forse Horner non poteva fare. Non solo il pilota messicano si è mostrato un ottimo alleato per il pupillo del team; Perez infatti è anche una certezza in zona punti ed è proprio quello che alla Red Bull serve per contrastare il potere Mercedes.
Tra la battaglia in pista e quella fuori a colpi di ali troppo estreme e strani giochi di pressioni, Red Bull è la scuderia che mette tutti d’accordo. Le soluzioni trovate hanno infatti premiato il team di Horner, mettendo in griglia due vetture tanto veloci in curva quanto sul rettilineo. Il coraggio poi di una strategia azzardata, ma pensata, ha lasciato i diretti rivali a bocca aperta, con rabbia quasi. La chiave vincente delle due soste non era infatti cosa scontata, anzi; ma è proprio in quel momento che si è vista la lucidità e la maturità di una squadra che ha lavorato per giungere a quell’equilibrio.Â
Cara Red Bull, è il tuo anno?
Verstappen e Perez hanno condotto due gare egregie; l’unica macchia sulle perfette strategie Red Bull forse è solo quella sbavatura di Max dopo la partenza. Un errore forse dettato da una pressione che l’olandese inizia a sentire. Un errore recuperato poi grazie al lavoro di ogni singolo membro in casa Red Bull. Nessuna nota anche a colui che nel team è designato come numero 2; non solo la vittoria a Baku ha confermato il talento, ma anche una scelta forse vincente per i punti preziosi che Red Bull necessita per il titolo Costruttori.Â
Il coraggio paga e il coraggio premia. I punti persi a Baku sono pesanti certo, ma per ora Horner può trasformarli in ricordo. Il riscatto di una Mercedes opaca in terra azera non è arrivato e i riflettori si sono spostati su quella che è la speranza di questo Mondiale. L’ultimo anno di questa F1 non è certo iniziato come i pronostici volevano, ma lo spettacolo di una Red Bull che vola e di una Mercedes che insegue forse è ciò di cui questo mondo ha bisogno. E allora cara Red Bull, è giunto il tuo anno?
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