Abbiamo assistito quasi ad un miracolo. Charles Leclerc è andato vicinissimo a prendere la vittoria sullo stesso circuito (Silverstone) dove la Ferrari trionfò per la prima volta nel 1951, ma in quell’occasione alla guida c’era un argentino (José Froilán González) non un monegasco, ed i tempi erano totalmente diversi. In Gran Bretagna, decima tappa del mondiale, le Ferrari di Leclerc e Sainz chiude in seconda e sesta posizione, un risultato ghiotto per una SF21 che fa sognare e sperare.
Carletto, che emozione
Il buon Carletto fa emozionare e la sua genuinità regala davvero tante emozioni. Basti pensare alla sua riluttanza nell’essere arrivato secondo dopo aver sfiorato una storica quanto impossibile vittoria, a bordo di un Cavallino Matto, altro che rampante! La SF21 è indecifrabile quest’anno ed è sempre stata lì a giocarsela con la McLaren per la terza piazza dei costruttori, eppure a Silverstone abbiamo intravisto quello stallone purosangue che non vedevamo dal 2018, ultima vittoria Ferrari conquistata “Qui, a casa loro”.
Quello ottenuto a Silverstone è stato il primo podio dell’anno di Charles – il tredicesimo della sua carriera – arrivato al termine di una gara condotta quasi sempre al comando, preso nel primo giro approfittando del contatto fra Verstappen e Hamilton. Soprattutto nella prima parte, disputata con le gomme Medium, Charles ha dimostrato un passo molto buono, riuscendo a tenere a distanza di sicurezza Hamilton fino al pit-stop. La situazione è cambiata sulle Hard, con Hamilton che ha alzato il ritmo e, a tre giri dalla fine, è riuscito a superare il ferrarista. Ovvio il dispiacere per Charles per una vittoria sfuggita a pochi giri dalla fine ma rimane la soddisfazione per una bellissima prestazione, confermata anche dai tifosi che lo hanno votato on-line “Driver of the Day”.
Hasta la vista
Cosa dire dell’altro Carletto, lo spagnolo Sainz? Nulla da recriminargli, cresce bene nell’orbita Ferrari e lavora come un mulo per cercare di integrarsi al meglio nel team e tenere il passo di Leclerc. Nonostante qualche problema iniziale dovuto alle prime gare, Sainz a Silverstone è stato capace di grandi cose, dimostrando di essere un grande esperto con le rimonte.
Anche per lo spagnolo il passo con le Medium è stato competitivo, tanto che era riuscito a guadagnarsi la posizione su Ricciardo grazie ad uno stint più lungo e veloce di quello dell’australiano: purtroppo, un problema tecnico al momento del pit-stop gli ha fatto perdere tanto tempo e si è ritrovato alle spalle della vettura numero 3. Lo spagnolo ha rapidamente ripreso Ricciardo ma, senza la necessaria velocità di punta, è stato impossibile superarlo, rendendo frustrante la parte conclusiva della gara.
La prossima tappa sarà in Ungheria, con la gara fissata per l’1 agosto, ultima prima della pausa estiva. Secondo le previsioni a Silverstone la Ferrari avrebbe annaspato e sofferto quasi come in Francia, ed invece ha rischiato di trionfare egregiamente come capitò 70 anni fa. Se i risultati sono questi, su un tracciato favorevole come l’Hungaroring non oso immaginare cosa sarà in grado di fare la Rossa. Ma ora non andiamo oltre, questo è l’inizio di un sogno e non svegliatemi!
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