Alex Rins
Il 2022 coincide con la rinascita, fino a questo momento, di Alex Rins molto più consistente dopo un 2021 disastroso

Dopo anni difficili in MotoGP, il 2022 di Alex Rins fino ad oggi è l’anno della sua rinascita. Lo spagnolo è secondo nel mondiale dietro Bastianini e racconta cosa è cambiato in questa annata rispetto alle stagioni scorse.

Le parole di Alex Rins sulla rinascita

Il 2021 di Alex Rins si è rivelato un totale fallimento. Cinque ritiri e molti piazzamenti fuori dalla top-10, con il solo podio di Silverstone non abbastanza per salvare il quadro generale della stagione dello spagnolo.

Non è facile ripartire dopo una stagione difficile, in grado di fruttargli solo 99 punti in classifica generale. Ma con una Suzuki cresciuta in questo 2022 e un Rins apparentemente più competitivo, tutto è possibile. E lo sta dimostrando il numero 42 che arriverà in Portogallo forte di due podi consecutivi raccolti in Argentina (3°) e Stati Uniti (2°).

Come riporta speedweek.com, il cambiamento dello spagnolo è dovuto a un insieme di particolari. Il “Rins 2022”, secondo lui stesso, è la sua miglior versione.

Penso che stiamo lavoriamo bene dentro e fuori dagli schemi. Perché anche d’inverno ho fatto un buon lavoro in palestra e mentalmente. È così che abbiamo trovato la costanza che stiamo mostrando ora. Mancano ancora tante gare, era solo la quarta. Nel complesso, credo che non solo abbiamo fatto una buona gara, ma anche un ottimo weekend in Argentina e poi ad Austin. Stiamo cercando di andare avanti

Alex Rins
photo credits: motogp.com

La crescita di Suzuki

I giapponesi hanno come loro filosofia il “non stravolgere”, ma migliorare il pacchetto a disposizione. Ed è quello che è successo con Suzuki quest’anno, con gli ingegneri di Hamamatsu che hanno studiato un nuovo motore molto più performante. Le doti telaistiche della GSX-RR non sono mai state messe in discussione, ma le moto degli scorsi anni difettavano di un motore potente, cavalli difficili da trovare in un 4 cilindri in linea (e Yamaha ancora si sta domandando come fare). Migliorato questo aspetto, la Suzuki già dai test aveva dimostrato di poter essere competitiva in questa stagione.

Queste le parole di Alex Rins sulla questione tecnica di Suzuki.

La cosa buona della Suzuki è sempre stata la gestione della gomma posteriore in gara. Penso che questo vantaggio sia molto più piccolo da quando Michelin ha portato questa nuova carcassa. Ad esempio, ricordo la gara di Montmeló [2020] quando Joan ed io siamo saliti sul podio e abbiamo recuperato molto tempo su Fabio, che ha vinto. Non è più così. Penso che Austin riguardasse più l’assetto della moto e la mia gestione delle gomme […] Nel complesso la moto funziona bene. Abbiamo migliorato il nostro motore e sui rettilinei non perdiamo tanto come prima. Ma dobbiamo ancora lavorare sull’aerodinamica

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Simone Massari

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