Al termine della prima parte del campionato di F1 2022, tiriamo le somme assegnando i Top ed i Flop targati Rossomotori.it. In questo testo vi saranno elencati tre scuderie che ci hanno impressionato maggiormente e tre che invece ci hanno deluso, così come abbiamo fatto in un articolo dedicato ai piloti della massima serie automobilistica.
F1 2022 i Top ed i Flop costruttori: la santissima trinità della prima metà di stagione
Mercedes-AMG Petronas
Data per dispersa ad inizio della vendemmia, i campioni del mondo in carica tra i costruttori hanno dimostrato come poter tornare ad essere competitivi rimboccandosi le maniche pur non disponendo di una monoposto adeguatamente vincente, anzi quello non lo è per nulla. Ma gli uomini di Stoccarda non si sono rammaricati di aver iniziato la stagione da sconfitti: testa bassa, tanto duro lavoro e sudore per ottenere risultati e dopo sacrifici, vertebre rotte di Sir Lewis ed un po’ di olio di gomito direttamente da King’s Lynn, casa di George Russell, Mercedes si ritrova a -30 punti dalla Scuderia Ferrari. Davvero un buon risultato per un team che si è dimostrato solido e costante dalla prima gara.
Haas F1 Team
Il team a stelle e strisce deve ringraziare l’avvento di Kevin Magnussen. Grazie a lui (e alla dipartita del pilotino russo figlio di papà), Gene Haas può vantare il settimo posto in classifica grazie ai 34 punti acquisiti fino adesso, 22 portati a casa da Magnussen e 12 da Mick Schumacher. Un risultato non eccellente, ma è comunque degno di nota e figlio di un progetto nato dalla matita di Simone Resta che può essere fiero del lavoro fatto fino adesso.
Oracle Red Bull Racing
Inarrestabili. Questo è il termine giusto per descrivere il team anglo-austriaco che, a metà campionato, occupa la prima posizione con ben 431 punti. Seppur protagonista di un inizio stagione un po’ problematico a causa del doppio ritiro nella gara d’apertura in Bahrain e del ritiro di Max Verstappen in Australia, così come ha fatto Mercedes, Red Bull ha lavorato sodo per mettere a posto ogni problema tecnico causato da quella RB18 figlia di Adrian Newey che, da adolescente scorbutica si è trasformata in una donna adulta e matura. Dopo le gare di partenza, Red Bull non ne ha sbagliata una grazie anche all’ottimo lavoro della stratega più rinomata nel paddock Hannah Schmitz.
F1 Top Flop costruttori: chi non ci ha convinto
Scuderia Ferrari
La blasonata squadra di Maranello non può che rientrare tra i flop di questa rubrica. Al contrario di Red Bull, sua diretta rivale, la casa italiana aveva intrapreso un avvio di stagione scoppiettante ed euforico come non mai. Forse i Tifosi hanno sognato troppo, eppure questa F1-75 funziona alla grande e senza alcun dubbio è la vettura migliore del lotto ed anche i piloti sanno il fatto loro; peccato solo per la gestione (indecente) di un muretto che pare esser messo lì solo per riscaldare le sedie. Così non si va da nessuna parte, ma se i segnali non partono dall’alto (perché qualcuno deve dare conto ad una squadra di calcio con maglia a righe bianco e nera) non si andrà molto lontano.
Aston Martin Cognizant
Non di certo una delusione grande quanto la Ferrari, ma poco ci manca. Col nuovo cambio regolamentare ed un’infinità di ingegneri e menti brillanti provenienti da Red Bull e Mercedes, ci si aspettava qualcosa di meglio. Sebastian Vettel pensa ormai alle api maltrattate nel mondo ed al cambiamento climatico, mentre Stroll jr. corre solo per volere di papà Stroll, il quale non riesce a massimizzare un team che, potenzialmente, potrebbe essere il più influenti tra quelli di centro gruppo.
AlphaTauri
Il team di Faenza è stato il più deludente tra i costruttori fino adesso. In ottava posizione nella classifica costruttori a quota 27 punti, non è stato capace di grandi colpi di scena (in positivo) capitanato da un pilota (Gasly) che riesce ad esprimere davvero poco in questa fase di campionato; a differenze dell’esuberante Tsunoda che, al suo secondo anno, molto spesso ha messo alle strette l’amico e collega francese.
LEGGI: “Classifice piloti e costruttori di F1 aggiornate”
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Ascolta l’ultima puntata di Paddock GP in cui Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Gabriele Bassi hanno commentato il GP d’Ungheria col pilota Matteo Nannini.
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Raffaello Caruso