I test di Misano si sono conclusi con Quartararo e Bagnaia in cima alla lista dei tempi. A suon di giri veloci, i due si sono dimostrati ancora una volta il riferimento di questa moderna MotoGP. Nel primo giorno è stato il ducatista a dettare il passo, mentre nel secondo è toccato al campione del mondo in carica. Le prestazioni sono praticamente identiche, il che potrebbe essere visto come preambolo ad uno scoppiettante finale di stagione (30 punti separano Bagnaia da Quartararo a 6 GP dalla fine), ma il loro lavoro in vista del 2023 è focalizzato in due frangenti totalmente opposti.
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Da un capo all’altro: Quartararo cerca potenza, Bagnaia guidabilità
Da sempre Ducati e Yamaha sono state agli antipodi: la prima con motore V4 ed una potenza inavvicinabile, ma con livelli di guidabilità deficitari in confronto alla Yamaha. La moto giapponese monta, al contrario, un motore 4 in linea meno performante sul lato della potenza ma più adatto ad una guida dolce, precisa. Ora Quartararo sta “cercando di rendere” la sua Yamaha più una Ducati e Bagnaia la sua Ducati più una Yamaha con un obiettivo comune: essere il più forte.
Quartararo felice della prima versione del nuovo motore 2023
La Yamaha, strano ma vero, è finalmente riuscita a svolgere un test degno del suo nome. Dopo anni ed anni di richieste, finalmente a Misano si è visto un vero e proprio primo prototipo della M1 2023. Nuovo propulsore, nuova aerodinamica e nuovo telaio (quest’ultimo potrebbe essere utilizzato per il finale di stagione). Ciò che ha reso più felice Fabio è il motore, progettato sotto la supervisione di Luca Marmorini (noto motorista che ha lavorato anche in Aprilia). Finalmente El Diablo ha sentito quella potenza che manca al prototipo 2022: fatto confermato anche dalla velocità massima registrata (298 km/h, anche se in scia).
La strada intrapresa è giusta e se la Yamaha riuscirà ulteriormente a sviluppare questa specifica, senza pregiudicare l’eccezionale guidabilità che possiedono in percorrenza curva, allora per gli avversari bisognerebbe iniziare a preoccuparsi. Attenzione però ad un fatto: a Misano si girava ormai da 5 giorni e la gomma sull’asfalto ha creato un grip eccezionale. Questo comporta una migliore accelerazione e, di conseguenza, una più alta velocità di punta. In parole povere, non è oro tutto ciò che luccica e Misano non è esattamente la pista adatta per verificare a pieno un nuovo motore. Fabio e Yamaha dovranno analizzare a fondo i dati e non farsi accecare da qualche km/h in più sul dashboard. Per ora, comunque, applausi a Yamaha per aver mantenuto la promessa fatta.
Bagnaia approva la direzione intrapresa per il nuovo telaio 2023
Se dal lato Yamaha si lavora più nel generale, in Ducati si lavora di fino. La moto di Borgo Panigale pare essere diventata una vera e proprio arma letale, in particolar modo nelle mani di Pecco Bagnaia. Vedere così tante Ducati andare forte era un miraggio se solo si pensa ad una manciata di anni fa. La potenza alla Rossa non manca, anzi ne hanno sacrificata un po’ in favore di una migliore guidabilità. Ecco perché a Misano, Bagnaia ha “solo” testato due nuove specifiche di telaio (una ogni giorno di test) volti ad aumentare la maneggevolezza. Inoltre si sono concentrati sull’aerodinamica e sulla frizione per affinare la fase delle partenze.
La moto italiana non ha bisogno di rivoluzioni tecniche, anche per evitare confusione come accaduto ad inizio 2022. Bagnaia (e Ducati) ha perfettamente capito che il motore non è tutto, riuscendo a portarsi a casa 6 vittorie con una GP22 che in alcuni circuiti ha perso anche 6 km/h di velocità di punta rispetto alla 2021. La causa di ciò è da imputare alla nuova aerodinamica, più rastremata rispetto alla vecchia. Tornando ai telai: essi hanno dato responsi più che positivi, ma necessitano di sviluppi ulteriori. Buona la strada intrapresa, ma vale lo stesso discorso fatto per Yamaha: l’eccessivo grip potrebbe falsare le sensazioni dei piloti. Occhio quindi alle conclusioni che si ricavano dai test dove tutto sembra perfetto, ma non abbiamo dubbi che Bagnaia abbia le capacità per affinare ancor di più questa già ottima Ducati.
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