Max Verstappen ha vinto il titolo tra le polemiche la scorsa domenica a Suzuka, e tra i molti che si sono espressi in merito è da sottolineare la figura di Jean Alesi. L’ex pilota Ferrari si è dapprima complimentato con il portacolori Red Bull, poi si è espresso in modo critico riguardo alla gestione delle ultime gare da parte della Federazione. Suzuka appare per lui come l’ultima goccia in un vaso che è ormai stracolmo, di seguito le sue parole.
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Alesi: “Peccato che il titolo di Max Verstappen sia arrivato tra le polemiche”
Gli sforzi e la sequela quasi infinita di vittorie per Max Verstappen non sono passati inosservati, nemmeno agli occhi di Jean Alesi. Il pilota olandese infatti, ha trionfato su tutti nel corso di questa stagione, arrivando a vincere il titolo a quattro gare dalla fine. I commenti di Alesi, però, non si sono soffermati solo sul talento che il giovane alfiere Red Bull è certo di avere, ma anche sulla direzione gara del weekend a Suzuka. L’ex-ferrarista è stato intransigente con la FIA, che dopo la condotta della scorsa domenica, è vista ancora come un organo di governo inaffidabile e incostante nei giudizi. La ragione è da trovarsi, secondo Alesi, nell’affiliazione – volontaria o involontaria che sia – dei membri della FIA con questa o quella scuderia. La soluzione, semplice a dirsi ma forse meno a farsi, sarebbe quella di creare un organo con membri super partes nel mondo del motorsport.
“Verstappen? Il suo secondo titolo è una consacrazione in una F1 che ha trovato quest’anno un vincitore e un antagonista in Leclerc capace di alzare la qualità del duello. Peccato che il titolo sia arrivato ancora una volta tra le polemiche. Penso sia il caso di sistemare l’intera struttura federale. A cominciare, se posso dare un consiglio, dalla creazione di una squadra di professionisti retribuiti per dirigere le gare. Non più una girandola di figure legate a questo o a quel team ma un gruppo sopra le parti che non cambia durante la stagione. Stop alle disparità di giudizio dovute a simpatie e a opinioni diverse“. – Jean Alesi
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