GP Olanda Red Bull
Dopo la vittoria al GP di Olanda, la Red Bull prende il largo in entrambe le classifiche, piloti e costruttori. Il titolo è sempre più vicino

Max Verstappen vince a Zandvoort la quarta gara di fila della stagione e vola a +109 su Leclerc nella classifica piloti. Un abisso quasi impossibile da colmare per il monegasco della Ferrari. La conquista del secondo titolo iridato è ormai cosa (quasi) fatta. Eppure il GP di Olanda, la Red Bull e Verstappen hanno dovuto sudarlo. La vittoria, con una Mercedes in grande spolvero, non era scontata e l’ingresso della safety car sul finale ha dato una grossa mano al team austriaco.

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GP Olanda, la Red Bull vince e ipoteca il campionato

Nemmeno la marea orange in delirio a Zandovoort è sembrato scalfirlo. Max Verstappen è così, distaccato, freddo e implacabile come la macchina che guida. Un binomio perfetto che, salvo sconvolgimenti assai improbabili, andrà a prendersi con largo anticipo rispetto alla fine del campionato il secondo titolo di seguito dopo quello, decisamente più combattuto, dello scorso anno. Come già accaduto a Spa due settimane fa, anche in Olanda la Red Bull ha dimostrato una superiorità netta rispetto a Ferrari e Mercedes. Nonostante le ottime premesse e la pole di sabato, la gara di Max è stata però più sofferta del previsto.

GP Olanda Red Bull
Photo Credit: Red Bull Twitter

Merito soprattutto di un’ottima Mercedes, molto performante in Olanda. Hamilton ha accarezzato a lungo il sogno della prima vittoria della stagione, ma alla ripartenza dopo il rientro della safety car le gomme rosse nuove montate a Verstappen contro le gialle usate montate sulla W13 di Lewis hanno fatto la differenza. Niente di nuovo sotto il sole: le gare si vincono anche grazie alle strategie e la Red Bull in questi non ha mai sbagliato un colpo in quanto a visione strategica e di gara. Di questo passo non è prematuro pensare che quello iniziato lo scorso anno con la discussa vittoria di Abu Dhabi possa essere solo l’inizio di un lungo ciclo di trionfi per il team di Milton Keynes, sulla falsa riga di quanto fatto da Mercedes fino al 2020.

GP Olanda: continua il periodo no di Sergio Perez

La stessa Red Bull che, nelle mani di Max Verstappen, da l’idea di una monoposto imprendibile per gli avversari, torna ad essere una vettura veloce ma alla portata se a guidarla è Sergio Perez. Il messicano in Olanda non è andato oltre il quinto posto, dietro alle due Mercedes e alla Ferrari di Charles Leclerc. A Spa era arrivato secondo alle spalle del compagno di squadra che però partiva 14° e al traguardo gli ha rifilato 17 secondi di distacco. Il Checo Perez che ha vinto a Montecarlo si è perso per strada, se prima il margine da Verstappen era risicato, con l’avanzare dei mesi è aumentato.

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Ieri Christian Horner ai microfoni di Sky Sport F1 ha ribadito la fiducia della scuderia nei confronti di un pilota che, soprattutto lo scorso anno, ha contribuito non poco alla causa del primo mondiale di Super Max. Quest’anno il campionato racconta una storia diversa: Verstappen non ha bisogno dell’aiuto del suo compagno di squadra per vincere il suo secondo titolo iridato. Gli bastano il suo talento, una RB18 che diventa un missile se a guidarla è lui, un muretto refrattario agli errori e che lo appoggia in maniera incondizionata. Aggiungiamo una Ferrari che si auto-sabota ogni volta si presenta l’occasione e il campionato 2022 è servito.

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Rosanna Greco

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